Un mese fa era stato ricoverato per le complicanze di una polmonite. IL sassofonista aveva 80 anni
di Redazione
Napoli – È morto a Napoli, all’età di 80 anni, James Senese, leggenda vivente della musica partenopea. L’artista, il cui vero nome è Gaetano Senese, era stato ricoverato un mese fa a causa di una grave polmonite.
Per Napoli è la perdita di un grande artista, ma anche di un simbolo. James Senese rappresenta un pezzo di anima della città: figlio di un soldato afroamericano e di madre napoletana, è cresciuto tra le difficoltà dei quartieri popolari, trasformando la sua rabbia e la sua passione in musica. Sassofonista dal suono inconfondibile, ha dato voce alle contraddizioni, alle ferite e alla forza vitale della città. La sua carriera è indissolubilmente legata al gruppo Napoli Centrale, fondato negli anni ’70, e al sodalizio artistico e umano con Pino Daniele. Insieme hanno scritto alcune delle pagine più emozionanti della musica italiana, mescolando jazz, rock e radici popolari napoletane in un linguaggio musicale unico.
James Senese aveva continuato a esibirsi fino a poco tempo fa, portando in scena concerti intensi e pieni di energia, nonostante l’età. Il suo ultimo tour, accolto con entusiasmo dal pubblico, sembrava confermare una vitalità artistica ancora intatta. Già ad aprile però Mister Sax era stato operato d’urgenza all’Ospedale Vecchio Pellegrini dopo aver accusato ore prima forti dolori. I medici dopo aver diagnosticato un’ernia strozzata avevano deciso di operarlo d’urgenza. Fortunatamente l’intervento era andato bene e lui dai suoi social aveva rassicurato i fan. Ora l’addio.

Figlio di un soldato Usa
Senese era figlio di una ragazza napoletana (Anna Senese) e di uno statunitense afroamericano della Carolina del Nord (James Smith), soldato della 92nd Infantry Division, rischierato nel capoluogo partenopeo in seguito allo sbarco di Salerno, il quale dopo due anni abbandonò la famiglia per ritornarsene negli Stati Uniti.
Senese cresce, seguito dal nonno Gaetano, nel quartiere napoletano di Miano, dove ha sempre abitato.
Il giovane James fin da piccolo assorbe le sonorità dei dischi che i militari americani avevano al seguito durante il secondo conflitto mondiale, in cui swing, boogie woogie e Glenn Miller la fanno da padrone, ma ascoltando un disco di John Coltrane resta affascinato dal suono del sax,che la madre gli regalerà all’età di dodici anni, iniziando giovanissimo la sua carriera di sassofonista.
© Riproduzione riservata