Attualità
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02/11/2025 16:25

È morto l’ex allenatore del Napoli Giovanni Galeone

Aveva 84 anni

di Redazione

Udine – È morto Giovanni Galeone. Malato da tempo, aveva 84 anni ed era ricoverato in ospedale a Udine. E’ stato un allenatore che, pur non avendo vinto mai trofei in carriera (ma ha conquistato quattro promozioni. Due a Pescara,1986-87 e 1991-92, una a Udine e una a Perugia) è stato capace di lasciare il segno nel mondo del calcio. Forse per la bellezza che esprimevano le sue squadre.


È morto Giovanni Galeone. Malato da tempo, aveva 84 anni ed era ricoverato in ospedale a Udine. E’ stato un allenatore che, pur non avendo vinto mai trofei in carriera (ma ha conquistato quattro promozioni. Due a Pescara,1986-87 e 1991-92, una a Udine e una a Perugia) è stato capace di lasciare il segno nel mondo del calcio. Forse per la bellezza che esprimevano le sue squadre.

Era nato a Napoli (ha allenato tra gli altri anche gli azzurri, il Como e la Spal), ma la sua famiglia presto di trasferì a Trieste. Un periodo del quale ricordava le partita a pallone in un campo profughi contro gli jugoslavi. Forse è per questo che calcisticamente li amava (Blaz Sliskovic era il suo preferito). Loro e tutti quelli che trattassero il pallone pensando al risultato, certo, ma anche allo spettacolo, al gusto della giocata.

Dopo un Pescara-Milan finito 5-4 per i rossoneri pronunciò la famosa frase: “Il portiere è un optional”. Non era un Milan qualunque, non a caso in quella gara segnò tre reti un certo Marco Van Basten. La porta abruzzese la difendeva Savorani, ma lui spiegò di non avercela con lui: “Devi avere un’organizzazione difensiva in grado di impedire agli avversari di tirare in porta”.

In quella gara una delle reti del Pescara fu realizzata da Massimiliano Allegri. E’ stato il giocatore al quale Galeone è stato più legato. Oltre che al Pescara, lo ha allenato anche nella parentesi non particolarmente felice a Napoli e a Perugia. In Umbria conquistarono una straordinaria promozione. I tifosi stravedevano per quel calcio, e questo fece ingelosire Luciano Gaucci. Il presidente, a quei tempi si diceva vulcanico, voleva che accanto agli oneri per lui ci fossero tutti gli onori. E gli screzi con il patron, che sembra volesse mettere bocca sulla formazione, non mancarono. Lo stesso Galeone invece ridimensionò le voci degli attriti con un altro presidente storico, Scibilia al Pescara. “Avercene come lui – diceva – è stato un grande”.

Il suo 4-3-3 è stato un modello per tanti. Lontano dal calcio da una dozzina d’anni, a Pescara è rimasto una leggenda. Basta pensare che la stazione ferroviaria fu inaugurata alla sua presenza. Quando in una intervista gli chiesero una formazione ideale dei giocatori da lui allenati, si raccomandò per prima cosa di seguire il 4-3-3. A proposito, in porta ci mise Savorani. Allora è vero, anche se il portiere era un optional dopo quel Pescara Milan era vero che non ce l’aveva con lui.