Attualità
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05/12/2013 23:30

E’ morto Nelson Mandela. Torna a casa, Madiba

L’ultimo viaggio

di Redazione

Nelson Mandela
Nelson Mandela

Nelson Mandela ormai non è più. La sua indomabile anima viaggia “libera” per le eterne e sconfinate praterie del cielo, grazie a un Dio sconosciuto ma sempre presente e amico nella sua controversa parabola terrena.

Non voglio ricordare qui la sua vita o le tappe di un calvario che, alla fine, si trasformò in un’autentica resurrezione.

Ci penseranno i giornali, sempre informati e autorevoli, i telegiornali delle televisioni del mondo, i suoi numerosi biografi.

Io voglio invece ricordare un “Uomo” che fece soprattutto della poesia di Henley la sua naturale e fedele compagna quando la prigionia rendeva uguali e monotone le sue giornate e l’ergastolo aveva cancellato dal suo futuro ogni speranza in un tetro carcere dell’apartheid africana.

Gli uomini sono davvero strani. Riescono a possedere lo spazio e il tempo ma non sono ancora riusciti a impadronirsi del linguaggio del poeta. Che esorta lo spirito, che canta la libertà e l’amore, che sfugge a qualsiasi compromesso o censura.

E credo, in verità, che non ci riusciranno mai.

Mandela si nutrì di questo cibo speciale, ne fece il mantra di un’esistenza annullata e schiava.

Il Nobel, i numerosi riconoscimenti delle sue vittorie civili furono, in seguito, solo la prova provata della sua autentica e ispirata profezia.

Non ci sono parole più commoventi e vere di quelle pronunciate da una coppia di fratellini di colore e da compagnetti bianchi intervistati, per caso, mentre giocavano pacificamente in un parco di Johannesburg qualche giorno fa.

“Torna a casa, Madiba, siamo molto addolorati per te che sei malato e lontano, non morire, ti preghiamo!”

Ecco la vera grande eredità di Nelson Mandela.

Il dolore per la malattia e per la morte di un uomo, che sia nero o bianco o giallo poco importa, espresso da chi raccoglierà domani il testimone nell’inevitabile ed eterna staffetta della vita.

Il recupero cioè di una pietà che è l’opposto esatto del bisogno della separazione e dell’idea di ghetto.

A qualsiasi livello e a qualunque latitudine.

L’Uomo nuovo di Mandela è proprio questo, padrone del “suo” destino e della “sua” anima. Invitto come l’eroe della poesia di Henley. Signore indiscusso della Storia.