di Redazione

L’esito del pignoramento intentato dal Comune di Scicli verso Modica per il recupero di una quota parte del credito vantato per il conferimento dei rifiuti in discarica, per un ammontare di cinque milioni di euro, è alquanto incerto. Meglio sarebbe stato adire il giudizio di ottemperanza, che permette di eseguire l’azione di esecuzione nel processo amministrativo. E’ una delle questioni di cui si discute a Scicli a due settimane dal pignoramento dei beni del Comune di Modica, la cui esecuzione è stata demandata all’ufficiale giudiziario.
L’esempio citato dai giuristi che vedono come estremamente incerto l’esito del pignoramento è quello intentato un paio di anni fa dal Comune di Ragusa, per il recupero del credito di un milione e quattrocentomila euro dovuti da Modica per il conferimento dei rifiuti nella discarica del capoluogo. A quel tempo l’ufficio legale del Comune di Ragusa decise di adire il giudizio di ottemperanza davanti al Tar, che nominò un commissario ad acta con il compito di vendere i beni del Comune di Modica per saldare il debito. L’azione giudiziaria fu così efficace che il sindaco Torchi riuscì a bloccare l’esecuzione solo con la firma di un piano di rientro sottoscritto dall’allora sindaco Tonino Solarino. La stessa prassi amministrativa avrebbe potuto essere adottata in questa occasione, è stato fatto osservare, senza cadere nella trappola dell’incertezza della pignorabilità dei beni di palazzo San Domenico.
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