Odio social anche contro le figlie del ministro Piantedosi
di Redazione
Roma – La frase lascia poco spazio all’interpretazione: «Che qualcuno arrivi ad usare parole così terribili nei confronti di una bambina è qualcosa che dovrebbe fare riflettere sul clima di odio che si continua ad alimentare contro Giorgia Meloni e il suo Governo». Così, su «X», Fratelli d’Italia riporta l’immagine di un post pubblicato via Instagram, da parte di un utente che, si legge, «lavora presso il Mim, il ministero dell’Istruzione e del Merito», in cui augura «alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola Martina Carbonaro». L’autore del post sarebbe Stefano Addeo, classe 1960, professore di tedesco della provincia di Napoli. Il ministro dell’Istruzione Valditara aveva annunciato subito «verifiche utili ad individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno»: «Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza», sottolinea Valditara.
«Orrore», in una sola parola è il commento di Fdi. «Questo non è scontro politico – sottolinea la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sempre via social – Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza».
Odio «da tastiera» che viene rivolto anche verso le figlie del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Commentando il post del titolare del Viminale che stigmatizza l’attacco alla figlia della premier («Le minacce contro la figlia di Giorgia Meloni sono feroci ed ignobili»), un utente via «X», con un nickname anonimo, scrive: «Vedi che anche voi rubate i soldi e il cibo dei nostri figli. Quindi confermo l’augurio, anche ai tuoi», aggiungendo i nomi delle due ragazze.
Per tutta la giornata le reazioni (politiche e non) si susseguono senza sosta. La responsabile della segreteria di Fratelli d’Italia, e sorella della premier, Arianna Meloni: «Quanto ancora dobbiamo sopportare? Fin dove dobbiamo arrivare? Rispetto a questa ignobile barbarie, tutto lo sdegno possibile! La condanna sia unanime e forte. A mia sorella Giorgia e a mia nipote giunga il mio più affettuoso e protettivo abbraccio».
Sdegno espresso anche da Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia: «Il livello di odio verso Giorgia Meloni e la sua bambina è inaccettabile. La solidarietà non basta più: ora serve una risposta esemplare». E il presidente del Senato, Ignazio La Russa: «Esprimere odio verso una bambina è qualcosa di inaccettabile che offende la coscienza e non può trovare alcuna giustificazione, nemmeno nel più acceso dissenso politico». A chiedere «vigilanza e censura da parte di tutto il corpo istituzionale e di tutto l’arco parlamentare» è anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli: «Le minacce sui social nei confronti della famiglia di Giorgia Meloni sono un atto di barbarie, un attacco vile e miserabile verso una bambina».
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