Cronaca
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02/12/2025 12:50

Ecco il tunisino solitario che ha incendiato le tre auto della Finanza a Modica

È un 53enne. Lo hanno trovato a casa con una candela accesa

di Redazione

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Modica – Lo hanno trovato a casa con una candela accesa.

Intorno alle 23:00 del 28 novembre, un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa ed eseguita congiuntamente dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza ha portato al fermo di Mejiri Hedi, cittadino tunisino di 53 anni. L’uomo è fortemente sospettato – allo stato attuale delle indagini – di aver incendiato, alle 3:50 circa del 27 novembre, un’auto di servizio delle Fiamme Gialle
di Modica, distruggendola completamente e causando seri danni ad altri due veicoli istituzionali vicini, oltre che alla facciata della caserma. Solo il rapido intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato conseguenze ancora più gravi.

Le indagini, avviate subito dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Modica con il supporto di Polizia di Stato e Carabinieri e coordinate dalla Procura di Ragusa, hanno permesso di sollecitamente acquisire e analizzare le immagini della videosorveglianza cittadina, in modo da identificare l’autore dell’incendio e ricostruirne il percorso di avvicinamento alla caserma e la via di fuga.
Sulla base degli elementi raccolti, sono stati organizzati specifici appostamenti nel quartiere di Modica Alta, dove la Polizia di Stato ha individuato una casa fatiscente usata come rifugio dal sospettato.

La sera del 28 novembre, i poliziotti sono entrati nell’abitazione e lo hanno trovato al primo piano, seduto al buio e illuminato solo da una candela accesa. Il soggetto, presente regolarmente sul territorio nazionale e con precedenti penali per incendio, danneggiamento e reati contro la persona, ha tentato di scappare saltando da una finestra del secondo piano appena ha visto gli agenti.

Tuttavia, è stato subito bloccato, impedendo che potesse estrarre un coltello nascosto nei pantaloni. Durante la successiva perquisizione domiciliare, sono stati trovati sia gli abiti che l’uomo indossava la notte dell’incendio sia una valigia pronta con altri vestiti, elementi che hanno rafforzato il quadro della sua responsabilità e comprovato la sua volontà di fuga.
L’uomo è stato quindi portato al Commissariato di Polizia di Modica, dove sono state eseguite le procedure di fotosegnalamento e redatto il verbale di fermo d’iniziativa, in collaborazione con i finanzieri, per i reati di incendio aggravato, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Successivamente, è stato trasferito al carcere di Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nell’udienza del 1° dicembre, il G.I.P. ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza di condanna definitiva. L’operazione, portata a termine grazie alla tempestiva sinergia tra la Procura della Repubblica e le Forze di polizia, testimonia il costante impegno nel garantire la sicurezza della collettività e nel contrastare con fermezza ogni forma di aggressione ai simboli e ai presìdi dello Stato.