Il progetto dell’ingegnere Giovanni Saccà per il tunnel subalveo di 4 km sotto lo stretto di Messina
di Redazione
Roma – Un miracolo di ingegneria che unisca lo Stivale alla Sicilia. Il progetto del tunnel sotto lo stretto di Messina è da qualche settimana all’esame dei tecnici del ministero dei Trasporti e la ministra Paola De Micheli conferma: «Presenteremo la nostra proposta in sede di Recovery Fund per completare il collegamento tra Messina e Reggio Calabria». Conte si è invaghito del progetto presentato nel giugno del 2017 dall’ingegnere Giovanni Saccà e seguito in prima persona dal viceministro siciliano del M5S, Giancarlo Cancelleri.
L’ingegnere Saccà invita a capovolgere il punto di vista: «Diventa quasi ovvia la necessità e l’opportunità di realizzare tunnel subalvei in galleria naturale anziché ponti». Una soluzione che eviterebbe di scavare 51 chilometri di gallerie per giungere allo Stretto, sia lato Sicilia che lato Calabria.
I tempi di percorrenza sarebbero migliori (circa 15 minuti tra Messina centro e Reggio Calabria centrale) e minori i costi di gestione, manutenzione e pedaggio: «Il tunnel subalveo salvaguarda la bellezza naturale dello Stretto e minimizza la necessità di espropri che molto hanno contribuito a fare crescere il movimento No Ponte». All’Agi l’ingegner Saccà ha spiegato che l’ipotesi dal punto di vista geomorfologico si fonda sull’esistenza nello Stretto di una «sella» tra Villa San Giovanni e la Contrada Arcieri di Messina. Una zona profonda 170 metri e larga due chilometri: «Scendendo a 50 metri si può scavare un tunnel subalveo…». Il Ministero dei Trasporti ha avviato l’analisi tecnica della proposta, ma il quasi-annuncio di Conte ha innescato la polemica politica.
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