Ragusa - Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, nell’ultimo anno la richiesta di case al mare da acquistare ha fatto segnare importanti aumenti ovunque, con un record del +153% nelle Cinque Terre e del +119% nelle isole Pelagie. «Per molti spostarsi verso le seconde case è ormai l’unica garanzia di potersi muovere dalla propria residenza, fra lockdown e restrizioni – dice Carlo Giordano, amministratore delegato dell’agenzia -. Se ci aggiungiamo i grandi risparmi accumulati in questi mesi da chi ha mantenuto inalterato il proprio reddito”, a causa del calo forzato dei consumi, “non sorprende un incremento così importante della domanda di casa nei luoghi di mare più belli. Un posto al sole, da utilizzare come luogo di villeggiatura e fonte di reddito per gli anni a venire, con la fine della pandemia”. Privilegiate, in questo senso, le località turistiche facilmente raggiungibili dai grandi centri, specie Milano, verso la già citata riviera spezzina, e Roma, con l’arcipelago delle isole Ponziane (+85% di ricerche).
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Avevamo già affrontato di recente su Ragusanews lo stato del mercato nel ragusano, sia per le vendite che per gli affitti, le aste e le case a 1 euro. Ma quello delle case al mare è un business a parte che, al contrario di altre tipologie di immobili, Covid e smart working hanno rafforzato. Anche in Sicilia nel 2021 si è registrato un aumento dell’interesse di oltre il 30%: la media è trainata però soprattutto da Linosa e Lampedusa dove sono cresciuti anche l’offerta di abitazioni (+241%) e i costi a mq (+25%). Pur essendo più scomode da raggiungere rispetto ai paesi costieri sulla penisola, la superficie ridotta ne fa luoghi per pochi, e la lontananza dalla pazza folla è un’altra esigenza del momento. “Molti proprietari - spiega Giordano -, a fronte delle spese elevate richieste dalla manutenzione e dalla tassazione per questi immobili, hanno preferito metterli in vendita, alimentando così la disponibilità di case, spesso di qualità superiore: questo porta i prezzi a non subire grosse oscillazioni, sia per una maggiore qualità delle abitazioni in vendita, sia per una sorta di resilienza da parte di chi le vende che non è ancora disposto a ribassare il prezzo”.
Le case al mare, insomma, costituiscono un capitolo a parte non intaccato dalla discesa dei valori immobiliari in Sicilia. Sempre secondo l’Osservatorio di Immobiliare.it relativo al primo trimestre del 2021, infatti, i prezzi degli immobili in vendita hanno perso infatti lo 0,9%, mentre i canoni di locazione risultano in crescita con una variazione pari all’ 1,5% in positivo. In base alla rilevazione dei prezzi richiesti a marzo, per comprare casa in regione la media è di 1.154 euro al metro quadro, mentre per gli affitti il canone medio è di 6,80 euro/mq. Il trend al ribasso riguarda quasi tutte le città capoluogo di provincia, con poche eccezioni, tra cui Enna e Siracusa che registrano rispettivamente un aumento percentuale dell’1,6 e dell’1,3. La peggior performance è quella rilevata in provincia di Agrigento, in cui nel trimestre considerato i prezzi richiesti sono scesi del 5,8%. Male anche la città di Ragusa dove si sono persi 5,2 punti percentuali. Le due città più care, Palermo e Catania, con valori che superano la media regionale (rispettivamente 1.308 e 1.261 euro/mq), risultano più stabili e le oscillazioni negative dei prezzi richiesti da chi vende casa non raggiungono il punto percentuale.
Certo il calo dei prezzi generalizzato, pur non riguardando le aree costiere e le piccole isole, potrebbe aver contribuito al boom di richieste e ricerche in Rete, preliminari a un eventuale acquisto. Guardando invece al comparto delle locazioni la situazione è più eterogenea e le variazioni percentuali sono importanti sia in positivo che in negativo. A Ragusa, ad esempio, in città si sono persi quasi 12 punti percentuali, mentre in provincia se ne sono guadagnati quasi 11 portando i costi medi di affitto a 6,1 euromq superando quelli della città (5,3 euromq). Significativa anche la situazione verificatasi nel trimestre a Siracusa dove si registra un aumento percentuale di più di 9 punti in città e di 30 punti in provincia. In territorio negativo Agrigento che segna la perdita di 2 punti percentuali in città e di quasi 5 in provincia e Trapani che, sebbene in città mostri un mercato stabile, in provincia perde il 4%. In generale, l'affitto per periodi limitati non sembra piu' conveniente: è anche per questo che, chi può, ora compra.