Comiso - Che sia in svendita un edificio che parla della storia artistica e architettonica ragusana è già qualcosa che ha dell’inspiegabile, ma che non si trovi un acquirente tra enti, fondazioni, magnati e attori hollywoodiani di passaggio sull’Isola è un rebus. Parliamo del Castello dei Naselli di Aragona, una struttura che ha quasi mille anni, custode di arredi d’antiquariato che da soli varrebbero il prezzo di vendita. Meta negli anni di visite guidate, teatro di mostre, location di spettacoli: grazie al Fai e a benefattori privati ogni tanto ne viene riaperto al pubblico l’antico splendore.
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Nel 2017 sembrò che il Comune fosse pronto ad acquisirlo poi, per carenza di fondi, non se ne fece più nulla. Dai 5 milioni di euro con cui fu messo in vendita per la prima volta nel 2016, il prezzo è sceso oggi a 2 milioni e 200mila euro: meno della metà. L’agenzia immobiliare lo presenta come “abitabile” ma il problema, comune a gran parte delle storiche residenze nobiliari, sono i vincoli culturali e paesaggistici a cui sono sottoposte e gli alti costi di ristrutturazione e manutenzione che, al Castello Aragonese, necessitano diverse parti del complesso. Parliamo di 10 vani in tutto, per un totale di 1.300 mq di superficie.
Attraverso una scalinata in pietra di Comiso originale, si accede al piano nobile di circa 680 mq, arredato con mobili e suppellettili d’ epoca e pareti decorate da stucchi ed affreschi. L’edificio ospita, tra gli altri locali: una sala musica, con pianoforte a coda del 1842; uno studio, con cappella votiva e biblioteca di testi rari; e una sala gioco e fumatori. Attraverso il portone del vecchio ponte levatoio si accede al ricovero per cavalli e carrozze, e da qui alle celle della Torre, un tempo comunicanti col Battistero ottagonale. Dagli arabi agli spagnoli, dai Borboni al Regno d’Italia fino ai nostri tempi, il Castello comisano è un insieme di secoli impresso in muri, pietre, finestre, logge, soffitti e pavimenti. Un viaggio nel tempo, senza timoniere.