Gela - Enilive accende nella bioraffineria di Gela l’impianto che produrrà fino a quasi un terzo della domanda europea di carburante sostenibile per l’aviazione (Saf) prodotto da rifiuti industriali e vegetali.
“L’impianto di Gela ha una capacità di 400 mila tonnellate anno, pari a quasi un terzo della domanda di Saf prevista in Europa nel 2025 e sta a indicare il ruolo centrale dell’impianto di Gela nella strategia di Enilive – ha detto Stefano Ballista, amministratore delegato di Enilive -. L’obiettivo è di raggiungere un milione di tonnellate di produzione di bio carburante nei prossimi anni per arrivare a 2 milioni di tonnellate entro il 2030, anche grazie ai nuovi progetti in corso nella bioraffineria di Venezia e alla realizzazione di nuove bioraffinerie in Malesia e Corea del Sud”. “Un vantaggio della produzione di Saf – ha sottolineato Ballista – è quello che può essere usato in miscela fino al 50% con i carburanti per gli aerei, anche con gli attuali aeromobili, senza che sia necessaria la sostituzione dei motori. Inoltre, l’erogazione di biojet può avvenire attraverso le attuali reti. Infine, l’Europa sta andando verso la direzione di utilizzare in maniera crescente la percentuale di biojet da miscelare con il classico carburante per gli aerei, che arriverà fino al 70% entro il 2050. Solo in questo modo, al momento, sarà possibile parlare di decarbonizzazione del settore aereo”, ha concluso l’amministratore delegato di Enilive.
Tamajo su Eni Ragusa
L'assessore regionale alle attività produttive Edy Tamajo prende per il bavero Eni, su Ragusa: “È un grande onore essere qui oggi, in occasione dell’inaugurazione dell’impianto SAF a Gela, un simbolo concreto della transizione ecologica e della capacità di innovare dei nostri territori. La riconversione green dei poli industriali, come questa realizzata da Eni a Gela, rappresenta un dovere morale per la Sicilia. Abbiamo il compito non solo di salvaguardare l’ambiente, ma anche di costruire un futuro sostenibile per le generazioni che verranno. Tuttavia, è fondamentale ricordare che nessuna trasformazione può dirsi davvero giusta se non tiene conto delle persone. Siamo vicini ai lavoratori, i veri protagonisti di questa transizione, e ribadiamo con forza che nessuno deve rimanere indietro. Proprio per questo motivo, colgo l’occasione per invitare i dirigenti di Eni e i rappresentanti sindacali a un nuovo tavolo di confronto per discutere del futuro del polo industriale di Ragusa. È essenziale continuare a lavorare insieme per garantire che ogni passo verso la sostenibilità sia accompagnato dalla tutela dei diritti dei lavoratori e da opportunità di crescita per tutti. La Sicilia può essere un modello di riconversione green a livello nazionale e internazionale, ma possiamo riuscirci solo con un impegno comune e condiviso".