Ragusa - In Sicilia feste e cortei religiosi costano 10 milioni di euro l'anno: più di tre celebrazioni a paese, per un totale di circa 1.300. Sono le cifre che ruotano attorno a 1.053 confraternite (divise in 18 diocesi, con oltre 40 mila iscritti in tutto) e agli oltre 500 santi protettori di 391 comuni dell'Isola. E il conto, emerso da un'inchiesta pubblicata oggi da Repubblica, non calcola l’indotto mosso da fiori, ceri, bande e figuranti. Per ogni processione si spendono tra 10 e 20mila euro, ma per quelle spalmate su più giorni la media è 40mila.
Le più dispendiose Santa Rosalia a Palermo e Sant'Agata a Catania, che incassano 400mila euro di contributi pubblici a testa: il 95% dei finanziamenti sono infatti comunali, che spesso utilizzano i fondi della tassa sul soggiorno; gli altri arrivano da Regione, offerte dei fedeli e tasche dei confrati. A marzo i vescovi avevano inviato a tutte le confraternite una nota pastorale, in cui ribadivano che "sono tenute ad accogliere tra i propri membri persone che non appartengono ad associazioni di tipo mafioso e non si sono rese colpevoli di delitti disonorevoli".