Modica – Il Frecciabianca? E’ già il passato. Sicilia, Calabria, Puglia, Lombardia, Abruzzo e Umbria sono le prime regioni individuate dal Pnrr per sperimentare l’idrogeno nel trasporto ferroviario nazionale. A queste si aggiungeranno successivamente Sardegna, Lazio, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna (in fondo alla gallert, la mappa completa). Come apripista il governo ha selezionato territori caratterizzati da un elevato traffico di passeggeri, con un forte utilizzo di treni diesel su linee non elettrificate.
I convogli dell'Isola hanno un’età media elevata e dovrebbero essere sostituiti nei prossimi anni, rendendo questo il momento giusto per passare all’idrogeno, soprattutto dove l’elettrificazione dei binari non è tecnicamente fattibile o competitiva. Nella fotogallery vediamo il modello che arriverà in Italia, purtroppo non prima del 2023, già operativo in Francia e Germania. L’idrogeno è un gas ecologico molto meno inquinante dei combustibili fossili, di cui abbiamo già parlato su Ragusanews a proposito delle automobili di ultima generazione che utilizzano questo tipo di carburante, estremamente più competitivo nelle prestazioni di metano, solare e altre fonti pulite.
La buona notizia è che il treno attraverserà il ragusano, penalizzato dalla “alta velocità” di Trenitalia. Nella lista delle tratte ferroviarie suscettibili di conversione da diesel a idrogeno, compilata dal ministero delle Infrastrutture, quella siciliana riguarda le linee Siracusa-Modica, Modica-Gela, Gela-Canicattì e Lentini-Gela. Dal momento che a oggi non esistono in Italia stazioni di rifornimento a idrogeno per treni, si comprende l’assoluta novità e la portata della sfida. Serviranno tempo e finanziamenti adeguati, soprattutto statali, tuttavia qualcosa inizia a muoversi.