Catania - Le candidature delle Regioni sono arrivate al Mise, che ha inviato i dossier all’investitore. Ora «la partita la sta giocando direttamente il premier Draghi», riferiscono fonti ministeriali: se non ci riesce Super Mario a convincere il gigante Intel a scegliere l’Italia per costruire nuovi poli produttivi di componenti elettroniche, non ci riesce nessuno. Due le richieste della multinazionale californiana: una prima area da oltre 3 milioni di metri quadri per polo produttivo e centro ricerche; e una seconda di 350mila mq per attività di back end come l’assemblaggio. In lizza ci sono Piemonte, Veneto, Puglia e Sicilia.
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A Catania l’investimento di Intel si potrebbe cioè sdoppiare: nel capoluogo etneo l’assemblaggio, mentre a Torino il centro di ricerca. «Investendo a Catania Intel potrà contare sulle agevolazioni, anche fiscali, delle Zes - freme il sindaco Salvo Pogliese - e sul fatto che siamo pronti come amministrazione a cedere un vastissimo terreno, attiguo a quello dove si sta realizzando un altro stabilimento dei semiconduttori. In Comune - aggiunge - abbiamo consolidato una prassi di semplificazione e rapidità delle procedure di rilascio delle autorizzazioni urbanistiche, che ha poche eguali in Italia e che con orgoglio rivendichiamo».