Economia
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03/04/2023 10:25

La coltura della fragola a Scicli

Aumenta lo standard qualitativo e la produzione

di Ignazio Manenti

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La coltura della fragola a Scicli
La coltura della fragola a Scicli

Scicli – Da diversi anni si registra in tutto il territorio nazionale, più in serra(85%) che in pieno campo,  un incremento continuo della superficie coltivata a fragole (specie fragaria ananassa, fragoloni). Le aziende  coprono una superficie di parecchie migliaia(+4000 ettari) assicurando un prodotto fresco  e presente sui mercati quasi  tutto l’anno. A livello mondiale la Cina detiene il primo posto (130 mila ettari e oltre 3 milioni di tonnellate) seguita a distanza dagli Stati Uniti mentre l’Italia è presente al dodicesimo posto (dall’anno 2021 la produzione è in crescita oltre 140 mila tonnellate con 10% Bio), leader europeo la Spagna con 5000 ettari coltivati.

Nella campagna di produzione 2023 la Basilicata si conferma primo produttore in Italia con 1000 ettari di superficie coltivata. Il secondo posto è occupato dalla Campania con 900 ettari, mentre la Sicilia è al terzo posto con 350 ettari, Marsala e Trapani sono le zone produttive maggiormente interessate. Marsala con oltre 170 ettari rappresenta la capitale della fragolicoltura siciliana. In provincia di Ragusa la coltivazione della fragola in serra interessa una superficie stimata intorno ai 20 ettari in continua espansione di cui oltre 5 ettari a Scicli che diventa il primo produttore. La maggior parte delle varietà coltivate sono molto precoci, con un bassissimo fabbisogno in freddo e forniscono già i primi frutti a partire da novembre dicembre. Il picco della produzione e del relativo consumo si ha nel periodo primaverile, mentre il consumo annuale medio pro capite in Europa e Italia (2022) è di 1,6 kg.

Il frutto chiamasi “sorosio”, una infruttescenza dalle qualità eccezionali, ricco di acqua, antiossidanti, manganese e potassio, calcio e ferro, vitamina C e vitamina B9. Un consumo regolare del frutto(infruttescenza) apporta notevoli benefici alla salute, riduce il rischio cardiovascolare e l’infiammazione, contrasta le malattie cancerogene e le affezioni virali. La produzione varia in dipendenza di tanti fattori varietali e pedoclimatici e mediamente oscilla da 26 t a 30 t ad ettaro sotto serra e può raggiungere 50 t in fuori suolo. Nel territorio sciclitano, dove la coltivazione della fragola è presente da più di 50 anni (azienda Sgarlata, altre), la produzione segue l’andamento nazionale, in continua crescita la superficie, la qualità del prodotto e la produzione. Oggi sono  più di 20 le aziende (Spadaro Giovanni, Agosta Giuseppe, altre) presenti nella fascia colturale che si estende principalmente da Donnalucata a Cava D’Aliga.  Tutte aziende orticole medio piccole a gestione famigliare dove la coltura della fragola si è perfettamente inserita nella rotazione agraria in serra migliorandone sia l’aspetto economico aziendale che quello produttivo e ambientale.  

Nella maggior parte delle aziende la coltivazione della fragola, soprattutto le varietà Melissa e Marimbella, (brevettate da Nova Siri Genetics) è praticata in serra su terreno pacciamato con impianto di fertirrigazione mentre alcuni fragolicoltori sono  orientati verso la tecnica colturale  fuori suolo. Questa, sperimentata in parecchi anni di coltivazione in diversi ambienti colturali, offre notevoli vantaggi sia per la qualità del prodotto ed anticipo di produzione che per la maggiore resa, rendendo anche più facile la raccolta che da sola costituisce il 40% del costo di produzione. Una buona quantità del prodotto viene consumata nei mercati locali molto recettivi, mentre una discreta parte va a soddisfare altri mercati fuori provincia (prezzo medio 3-4€/KG) . I risultati economici ottenuti negli ultimi 20  anni di coltivazione della fragola a Scicli sono molto positivi a dimostrazione come la specie fragaria si è pienamente inserita fra le colture da reddito della cosiddetta fascia trasformata del litorale ragusano ( il pomodoro occupa più del 90% della superficie coperta). Questo sicuramente costituisce una ulteriore conferma delle particolari peculiarità del territorio sciclitano vocato verso le coltivazioni ortive precoci, ma anche indice di misura della capacità professionale di molti giovani che continuano a tenere alto il tenore imprenditoriale della orticoltura sciclitana.  Le prospettive future sono molto eloquenti in quanto al reddito di impresa e remunerazione dei capitali impiegati (azienda diretto coltivatrice). Si sta cercando di affinare sempre di più la tecnica produttiva, migliorare i trasporti, allargare la commercializzazione del prodotto soprattutto nei mesi relativi ad autunno e inverno.

Esportare nei paesi europei tenendo conto che la shelf life (conservazione delle qualità organolettiche) delle ultime varietà di fragola è in media di 4-5 giorni risulta altresì importante così da soddisfare una richiesta di mercato in continua crescita. Valorizzare il nostro prodotto attraverso varie strategie di marketing oggi diventa utile e necessario per incentivare di più la coltura della fragola a Scicli (organizzazione dei produttori) e con essa favorire una maggiore occupazione giovanile, contribuendo altresì allo sviluppo del territorio. Sperimentare la coltivazione della fragola con la tecnica del fuori suolo in aeroponica (canaline senza uso di substrati a ciclo chiuso) sarebbe un ulteriore passo per migliorare sia la tecnica produttiva che la produzione quali quantitativa, ecologica e sostenibile in accoglienza delle normative Europee di Green agricoltura. (FOTO fragolicoltura a Scicli e di coltivazioni innovative non presenti a Scicli).