Ragusa – La Sicilia, nel periodo aprile-giugno di quest'anno, chiude con un saldo positivo con 2.779 aziende registrando nel secondo trimestre 2022 6.003 iscrizioni e 3.224 cessazioni, per un totale di 481.089 aziende contro le 478.671 di marzo. L’Isola si piazza così al 4° posto tra le regioni italiane, per saldo e per numero d'imprese, e all’8° per crescita davanti a regioni come Piemonte, Veneto e Toscana. Il canto del cigno? I dati di 'Movimprese', infatti, stridono non poco – almeno per quanto riguarda il ragusano – sia con le recenti proiezioni della Cgia di Mestre da qui a fine anno che con le stesse segnalazioni dei nostri lettori. Eppure per Pino Pace, presidente Unioncamere Sicilia, “forse siamo davvero nella fase della vera ripresa post Covid”.
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Che poi tanto “post” non è, anche perché subito dopo la fine dello stato d’emergenza nazionale si sono messi di traverso la guerra ucraina e il caro vita generalizzato. Ad ogni modo, in testa alla classifica per imprese iscritte c'è sempre Catania, seguita dalle altre 2 big Palermo e Messina; la provincia di Ragusa è settima nell’Isola con 38.081 aziende: 390 iscrizioni e 207 cessazioni nel periodo considerato, per un saldo di +183). “La forma giuridica maggiormente preferita è la società di capitale - aggiunge Santa Vaccaro, segretario generale Unioncamere - con un tasso di crescita media pari all'1%” che scende a 0,55% per e ditte individuali e allo 0,06% per le società di persone.