Palermo - Il prezzo del chilowattora va sull’ottovolante. In pochi istanti da prezzi superiori ai 400-450 euro per mille chilowattora precipita in verticale anche fino a euro 0, per poi scattare di nuovo. Accade in Sicilia, dove le centrali alimentate dalle fonti rinnovabili più meteopatiche, come l’eolico e il solare, crescono con un ritmo vorticoso e nelle ore giuste danno molta più corrente di quanto l’Isola riesca a usare. Viceversa, nelle ore sbagliate senza un fiato di vento e con il sole offuscato da nuvole, si fermano e lasciano i siciliani a corto di corrente. Lo fa notare il Sole 24 Ore nel suo inserto "Plus".
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Giovedì 5 maggio ore 10, in Sicilia il prezzo era 334 euro per mille chilowattora. Ore 11, prezzo zero. Ore 18, prezzo a 10 centesimi. Ore 19, 239,68 euro. Ma scostamenti accentuati, scrive Jacopo Giliberto, sono accaduti altre volte. Ricordiamo che i prezzi zonali (Centro-Nord, Centro-Sud, Sicilia, Sardegna) sono quelli pagati ai produttori elettrici, mentre i consumatori pagano tutti lo stesso valore medio nazionale. In questi giorni i valori si collocano molto più in alto rispetto alla media italiana, circa 100 euro in più: il 10 maggio, ad esempio, le quotazioni della borsa elettrica del Gme - Gestore dei mercati energetici – hanno toccato un massimo di 449,7 euro contro i 340,49 del picco nazionale.
Succede che all’incostanza delle fonti pulite si aggiunge la difficoltà di smaltire gli eccessi di energia o riequilibrarne le mancanze. La punta massima di domanda elettrica espressa dall’Isola sfiora i 4mila megawatt e i potenti collegamenti di Terna in alta tensione, fra la Sicilia e il continente, hanno la capacità massima di 1.500 megawatt. Questo in condizioni ordinarie. Ma in questi giorni Terna sta conducendo gli interventi di manutenzione programmata delle linee elettriche attraverso lo stretto di Messina, come la Sorgente-Rizzìconi attivata pochi anni fa: i lavori riducono la capacità di scambio in modo considerevole ma dovrebbero finire entro la settimana.
Sono manutenzioni condotte spesso a maggio, quando si attenua la domanda elettrica siciliana per riscaldare e non è ancora partita quella per condizionare. Proprio per ammortizzare lo sbalzo, Terna sta avviando il progetto del Tyrrhenian Link: una delle infrastrutture elettriche più rilevanti al mondo, che collegherà via mare la Sicilia con la Sardegna con due cavi sottomarini della Prysmian da 500 megawatt l’uno e, dall’altra parte, con la Campania con altri due condotti. Un piano decennale di sviluppo che prevede investimenti per oltre 18 miliardi in tutto.