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11/06/2011 17:56

Eh già. Salta Vasco Rossi a Messina. 40 mila biglietti da rimborsare

Delusione

di Redazione

Vasco Rossi
Vasco Rossi

Messina – Sì. Forse. Anzi, no. Delusione comprensibile e conseguente arrabbiatura per i fan, numerosi, dell’unica tappa nel Sud Italia del nuovo tour di Vasco Rossi. L’appuntamento era a Messina, il 26 giugno. Il luogo deputato ad ospitare il grande evento non è nelle condizioni di farlo a causa del crollo di un tratto – pari a 9 metri – del muro di contenimento della struttura.

Ieri, infatti, lo stadio S. Filippo Neri di Messina è stato ancora una volta dichiarato inagibile dalla Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo che si era già espressa negativamente nei giorni scorsi, rigettando l’istanza presentata dai tecnici del comune di Messina e dagli organizzatori del concerto.

Ben 40.000 i biglietti venduti. Numeri di una certa rilevanza. Si era sperato ma invano, di ridimensionare il problema, tentando di ridurre l’inagibilità non a tutto lo stadio ma solo alla tribuna C, interessata dal crollo. Adesso la conferma definitiva: lo stadio non è agibile. Per i messinesi, la notizia non rappresenta certo una novità. In uno dei luoghi a maggior rischio idrogeologico sul territorio nazionale, quell’imponente struttura è sempre stata guardata con sospetto. A Messina, in molti sostengono che “i muri dello stadio sono stati montati al contrario”. Inaugurato nel 2004 dopo i quasi ventennali lavori di costruzione, gestito dal Comune, che in tempi recenti, a dire il vero, non si è occupato più di tanto della sua manutenzione. Quel luogo non ha mai dato l’impressione di essere abbastanza sicuro. Prima o poi i nodi vengono al pettine. Ma c’è una domanda, su tutte, che è inevitabile porsi: ed i 40mila biglietti già venduti? Quali le soluzioni? Dall’ufficio stampa di “Live Nation”, organizzatrice del tour di Vasco, nessuna notizia, anzi, le informazioni disponibili in rete sembrano quasi una beffa. Infatti, sul sito dell’organizzazione, la data messinese del 26 giugno è ancora presente. Ma così non è. Nell’attesa di un comunicato ufficiale, si cerca di capire di più.