Radicale, in sintonia con l’orizzonte delle attese del Paese
di Giuseppe Savà

C’è un nome che può determinare la quadratura del cerchio nella difficile trattativa che dovrà comporre il quadro politico nazionale e dare finalmente un Governo al Paese.
E’ quello di Emma Bonino, il candidato più autorevole per il Quirinale, Colle destinato a diventare sempre più crocevia decisivo della vita politica italiana.
Poco importa che sia una donna. E’ questo l’aspetto forse più appariscente, ma meno rilevante della questione.
Emma Bonino ha quella impronta radicale che nel momento di massimo rifiuto da parte degli italiani dei politici tradizionali, è in sintonia con l’umore popolare, con l’orizzonte delle attese della pubblica opinione.
Nominata commissario europeo da Berlusconi nel 95, è vicina al Pd, partito con cui i radicali si allearono nel 2008.
La trasteverina di Bra, romana d’adozione, piemontese di nascita, ha la tensione etica giusta per succedere a Giorgio Napolitano.
Che poi sia anche, e per la prima volta nella storia, una donna, non guasta. Affatto.
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