Uscirà il 18 settembre. Papa Leone: «Sembra di riascoltare la sua voce»
di Redazione

Città del Vaticano – «Quando si è anziani ci si rende conto che non manca molto alla fine, e allora diventa anche una grazia poter prepararsi alla morte, poter rileggere il proprio passato ringraziando il Signore per tutto ciò che ci ha donato». Lo aveva confidato Papa Francesco poco prima di morire. Questo pensiero, come altri, è raccolto nel libro postumo di Papa Bergoglio «Il mio san Francesco» pubblicato per i “tipi” delle Edizioni Messaggero Padova in coedizione con Casa Editrice Francescana di Assisi. Un’opera che, in un intimo colloquio con il cardinale Marcello Semeraro, svela il profondo legame del Pontefice con il Santo di cui ha scelto il nome, diventando il suo testamento spirituale.
Il volume nasce dunque da un dialogo avvenuto negli ultimi mesi del 2024. Bergoglio parla dei temi che hanno ispirato gran parte del suo magistero, come la custodia del creato, la pace, la fraternità universale, e offre spunti di riflessione su questioni personali e universali, dalla «sporcizia» all’interno della Chiesa al significato della preghiera, dal rapporto con la povertà e la famiglia fino al dolore e alla morte. «Il libro – precisa la casa editrice – ha ricevuto il nulla osta da Papa Francesco in persona una settimana prima della sua scomparsa».
Sui poveri Bergoglio diceva: «Penso che incontrare il povero sia fondamentale per ogni cristiano. È come incontrare un altro Vangelo, un Vangelo ‘in carne e ossà, diverso da quello scritto nella pagina che leggiamo nella Bibbia o che ascoltiamo nelle liturgie, ma altrettanto fondamentale». «Ci sono tante forme di povertà. La più terribile e dolorosa, penso, è quella della solitudine, che ti fa sentire la vita non più come una benedizione ma come un ‘infernò». Papa Francesco ammette che è difficile incontrare il povero «perché ti fa sentire la sofferenza delle ingiustizie e vorremmo che non ci fossero. Oppure sentiamo la fatica di dover lasciare le nostre sicurezze, le nostre comodità. Questo è normale: sentire la fatica di incontrare il povero. Ma proprio per questo è importante superare i nostri blocchi, i sentimenti che ci porterebbero lontani dai poveri».
Il libro postumo di Papa Francesco uscirà il 18 settembre.Papa Leone XIV così ha scritto al curatore, il card. Semeraro: «Carissimo fratello, ti sono grato per avermi fatto conoscere questa pubblicazione, che permette quasi di riascoltare la voce di papa Francesco. Egli ha raccontato il perché della scelta del nome; in questi dialoghi fatti con te, però, egli mostra pure che quel nome di Francesco non solo lo ha assunto, ma con esso ha pure cercato di identificarsi per farne il volto della sua nuova missione».Così invece il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin: “Oggi possiamo, in un certo qual modo, leggere questa lunga testimonianza di papa Francesco, scritta negli ultimi mesi della sua vita, quasi fosse un suo ‘testamento spiritualè, fatto di memorie vive e di rendimenti di grazie».Il lancio editoriale sarà anticipato da una presentazione che si terrà mercoledì 10 settembre alle ore 18.00 nella Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.
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