Gli anziani della zona la chiamano cava Raittini
di Redazione
Noto – Cava Celso prende origine dalla confluenza di Cava Mazzone e Cava Bulfone e si continua con Cava San Marco. Nel fondovalle vi è una sorgente d’acqua denominata Straittini che alimenta un ruscello perenne che, scorrendo lungo Cava San Marco e Cava Putrusino, si immette nel Fiume Cassibile. Gli anziani della zona la chiamano cava Raittini, un tempo le donne scendevano per lavare i panni e gli uomini per fare bere gli animali nel torrente. La denominazione indicata nella toponomastica della Tavoletta dell’IGM riporta Cava Celso, ma probabilmente si tratta di uno storpiamento di Gelso così come riportato nella cartograia del 1866. In prossimità del fondovalle sulla sinistra idrografica, oltre ad una serie di abitazioni ormai dirute risalenti alla fine dell’Ottocento e primi decenni del Novecento, si rinvengono i ddieri. L’insediamento consta di 10 ambienti disposti su due piani lungo una parete rocciosa alta 10 metri. Il sito è in discreto stato di conservazione. Nel piano superiore sono presenti strutture murarie (in muratura mista), tracce di malta e la presenza di resti di un forno realizzato con cocciame di tegole. Questi manufatti testimoniano che il sito è stato utilizzato fino ad alcuni decenni fa.
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