Cronaca
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01/08/2008 02:40

Eseguita l’autopsia sul cadavere di Elisa Riccio

di Redazione

Un cuscino. Pochi secondi d’attesa. Gli ultimi.
Gentile e triste. Ilario forse aveva perso il lavoro, forse quelli che trascorreva con la moglie nella casetta di contrada Scalamarina erano gli ultimi giorni di ospitalità per loro. Pare che dovessero lasciare l’alloggio che avevano in comodato. Ci sono delle lettere autografe, scritte dai due coniugi, il commiato dal datore di lavoro di Ilario e dal padrone di casa.
La scelta di uccidersi sarebbe maturata nei giorni precedenti, forse già sabato, quando Elisa Riccio aveva mandato un sms all’assistente igienico personale mandata dal Comune, per comunicarle che lunedì sarebbero andati a Palermo.
Ilario Ballestra, 64 anni ha ucciso la moglie Elisa, 85 anni, tra mercoledì e giovedì. Poi avrebbe tentato il suicidio, come d’accordo con l’anziana coniuge, con cui aveva condiviso oltre quarant’anni di vita matrimoniale tormentata.
Le difficoltà economiche, la depressione di lei, il suo rifiuto di uscire di casa, l’incapacità di vivere da sola quando lui di notte lavorava al bar. I problemi di alcolismo di lui, e il peregrinare di bar in bar in cerca di lavoro, di sostentamento. Un quadro familiare deprimente alla base della scelta disperata dei due di farla finita, insieme.
L’autopsia, condotta oggi pomeriggio, presso l’obitorio del cimitero di Scicli dal dottore Giuseppe Algieri, dell’Ausl 7 di Ragusa, avrebbe certificato che la causa della morte dell’anziana donna è stata dovuta ad asfissia per soffocamento.
Gentile e triste. Così è sempre apparso Ilario ai tanti avventori dei bar presso cui aveva lavorato. Col suo accento straniero, il suo italiano macchiato di francese, la cordialità di chi è distratto da problemi insostenibili, e trova la forza e il coraggio di mantenere una dignità nella condizione di povertà. Tutti sapevano che Ilario aveva una moglie e che non aveva figli. Tutti sapevano che sua moglie era la preoccupazione più grande per lui.
Nessuno l’aveva mai vista, così ritirata era la sua vita, così segnato era il suo animo. Poi la scelta: uccidersi insieme. Lui per amore avrebbe fatto ciò che la moglie gli aveva chiesto: uccidere lei, e poi suicidarsi. Ma morire chiede coraggio.
Ilario ha chiamato i carabinieri: “Venite, ho ucciso mia moglie. Non sono riuscito a uccidermi”.