Attualità
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11/02/2009 11:13

Esodo di massa di studenti italiani nella scuola Ecce Homo di Ragusa

di Redazione

Ragusa – Sempre più scolari stranieri, sempre meno italiani. C’è un esodo di massa di alunni locali dalla scuola di via Ecce Homo, nel centro storico del capoluogo ibleo. Una fuga iniziata qualche anno fa, dapprima quasi in sordina, che preoccupava poco i docenti e che veniva giustificata come una conseguenza naturale dell’aumento della presenza di stranieri nel centro storico urbano. Ma quando le fughe “solitarie” si sono trasformate in un vero e proprio esodo, come è avvenuto nelle ultime settimane, improvvisamente è scattato l’allarme, che ha scatenato una protesta, senza precedenti, fra gli insegnanti del plesso Ecce Homo dell’istituto comprensivo Pascoli. Tutte le maestre della scuola elementare e tutte le professoresse della scuola media martedì hanno sottoscritto una lettera aperta, l’hanno inviata al sindaco, agli assessori, ai dirigenti scolastici e al Provveditorato con la quale denunciano “il razzismo strisciante” che si sta verificando nella scuola più antica di Ragusa. I numeri delle iscrizioni alla scuola media per il prossimo anno testimoniano che il razzismo di cui parlano senza mezzi termini gli insegnanti è davvero l’unica spiegazione. “Troppi genitori, i cui figli concludono il percorso nelle nostri elementari, non stanno iscrivendo i loro figli alla media”, spiega la professoressa Paola Stella, “e siamo indignate per quanto sta accadendo, perché non è il risultato di una scelta di merito, dato che è risaputo che la nostra didattica è brillante, perchè in una scuola impegnata sul fronte multiculturale si investono molte più risorse e fatiche, si conoscono le eccellenze di molti nostri studenti e i numerosi premi che vinciamo in tanti concorsi che selezioniamo ogni anno”. “Tutti questi fattori”, aggiunge la Stella, “dovrebbero rappresentare degli incentivi all’aumento delle iscrizioni, invece accade l’esatto contrario”. Perfino i ragazzi che frequentano le classi medie sono consapevoli di questo atteggiamento discriminatorio che rischia di far sparire nei prossimi anni una scuola che ha mezzo secolo di vita. Dalila ha 13 anni, è ragusana e frequenta la terza media. “Da un po’ di tempo”, racconta, “dei miei coetanei, dei bulli del quartiere, mi dicono, come se fosse una cosa offensiva “tu vai alla scuola degli stranieri”. Questi ragazzi non sanno che per me è motivo d’orgoglio venire ogni giorno in questo istituto che è come un monumento, che ha la sua storia, non sanno che per colpa di queste assurde idee la mia scuola nei prossimi anni potrebbe chiudere”. L’integrazione, l’obiettivo principe per il quale da anni il corpo insegnante dell’Ecce Homo lavora, attraverso progetti multiculturali e cercando sempre nuovi finanziamenti europei, sta sfumando come un miraggio di fronte alla cruda realtà dei numeri. “Respingiamo indignati”, scrivono gli insegnanti nella lettera, “il tentativo di far passare la presenza di scolari extracomunitari come alibi della disattenzione dei docenti”. Ma c’è di più. C’è l’accusa che alcuni dirigenti scolastici di altri istituti dirottino gli studenti stranieri nel plesso Ecce Homo.

“E’ ignobile il comportamento di qualche dirigente scolastico”, commentano i docenti dell’Ecce Homo, “che ritiene l’assenza degli extracomunitari fra i propri alunni uno dei vantaggi a favore dell’iscrizione nella propria scuola”. La lettera aperta critica anche gli amministratori comunali che non hanno attuato un piano di razionalizzazione della sistemazione degli immigrati di Ragusa. “I cittadini extracomunitari convergono quasi tutti nel centro storico”, dice la professoressa Stella, “di fatto la loro allocazione domiciliare in questo quartiere è stata anche voluta e così siamo di fronte a un fenomeno di ghettizzazione che tutti volevamo evitare”. Da qualche anno si assiste a un processo di degrado urbano e sociale nel centro storico, testimoniato dalla presenza di ruderi e case in abbandono, dall’aumento di prostitute, tutte straniere, dall’assenza di interventi di riqualificazione che sta travolgendo anche la scuola Ecce Homo. L’istituto che è stato monumento storico dell’istruzione nel capoluogo, fucina di idee, di inziative, di attività, che ha giocato da sempre un ruolo fondamentale nella crescita socio culturale del quartiere, oggi è una scuola indebolita, che rischia di trasformarsi, essa stessa, in un ghetto. “Avere compagni stranieri per me è un arricchimento”, dice Marika, “non capisco perchè gli adulti non riescano a comprenderlo”.

Rossella Schembri

Telenova