Siracusa - Sono le 6:12 di mercoledì 3 agosto 2022, in Tanzania, quando Guglielmo Venticinque ha appena realizzato un'impresa: è sulla cima del Kilimangiaro, a quota 5.895 metri, il tetto d'Africa. Ingegnere, agente marittimo, titolare di un centro sportivo e - nel tempo libero - scalatore: il siracusano Venticinque si è allenato duramente per mesi per raggiungere l'obiettivo, l'ascesa al picco del continente africano. Le difficoltà non sono mancate. Da campo 4, quota 4.763 metri, ha impiegato 7 ore per raggiungere la vetta. Oltre 1.000 metri di risalita percorsi con temperatura a -10 gradi e raffiche di vento a 40 nodi. Le intemperie non hanno fermato "Gulli", come è soprannominato in assonanza con Gulliver, che alla fine è riuscito ad ammirare l'alba da uno dei luoghi più suggestivi e meno raggiungibili del mondo.
"Un'esperienza fantastica, un sogno che avevo sin da bambino si è realizzato - le sue prime parole -. Mi sono allenato un anno per rendere possibile questa impresa, ho contattato un'agenzia americana specializzata in sport estremi e assoldato 5 portatori d'altura che mi hanno trasportato tutta la logistica tra i 4 campi base programmati". La prima impresa di Venticinque nel 2017, quando raggiunse la cima del monte Whitney (4.421 metri) in Sierra Nevada, negli Usa; l'anno dopo, dall'altra parte del globo, ha scalato il Kala Patthar, (5.675 mt) dell'Himalaya, in Nepal, da cui si vede l'Everest. E proprio in Nepal sarà il sua prossima "mission": l'Ama Dablam (6.812 mt). E poi sempre piu' in alto: l'Aconcagua (6.962 mt), il punto più vicino al cielo nelle Ande argetine.