Fino alle 5,30 del mattino di oggi
di Redazione

Catania – E’ stata un’eruzione breve ma intensa, resa ancor più spettacolare dal fatto che è avvenuta contemporaneamente da più bocche e non solo una, sempre dal nuovo cratere di sud-est. L’Etna è tornato a farsi sentire in serata a soli 8 giorni dalla precedente eruzione.
Le avvisaglie non erano mancate. Già dal pomeriggio era stato riscontrato un crescente tremore.
Due scosse di magnitudo superiore a 2 erano state registrate nelle ultime ore. L’eruzione ha comportanto un’emissione di ceneri davvero considerevole, tanto che immediatamente si è resa necessaria la chiusura dell’aeroporto di Fontanarossa. L’aeroporto non riaprirà prima delle 5.30 del mattino.
Questo è stato il quindicesimo parossismo del 2011. La fase culminante di questo episodio è durata poco più di mezz’ora ma è stata più violenta rispetto a quelle dei parossismi precedenti. Inferiore invece rispetto ai casi precedenti l’emissione di lava. Sono state due le colate che si sono riversate sulla parte alta della parete occidentale della Valle del Bove. La nube di cenere è stata portata dal vento verso sud-ovest.
Si attende di capire dall’Ingv quale sia la ricostruzione scientifica di questa eruzione e se ci siano delle novità di rilievo. L’interrogativo di tutti è se arriverà o meno una grande eruzione. Come è possibile constatare dai grafici, il tremore nei canali magmatici è stato particolarmente consistente. Secondo gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania l’attività è stata particolarmente carica di energia, tanto che il tremore interno, quello che misura il movimento del magma presenti nei canali sotterranei dell’Etna, è uno dei più alti registrati nell’anno in corso. Cosa questo significhi, lo sapremo con precisione solo nel momento in cui verrà pubblicato il nuovo report dell’Ingv di Catania, atteso nella giornata di giovedì 29 settembre.
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