Modello Italiano e nuova cittadinanza
di Redazione

“L’Italia a chi la ama”. Non è solo il bel titolo di un bel libro. Non è solo un invito all’amor di patria –espressione cara ai nostri padri e ai nostri nonni, ma che scalda sempre il cuore- né soltanto un’esortazione all’impegno civico. “L’Italia a chi la ama” contiene anche una certa idea della nazione, della nazione come patrimonio collettivo che cresce e si rinnova con l’impegno dei cittadini. …Le nazioni camminano: sono progetto e politica, non solo memoria e folklore. Men che mai sono idoli neopagani, fondati sui miti foschi e rovinosi del “sangue” e del “suolo”.
Così Gianfranco Fini nella prefazione del nuovo libro dell’on. siracusano Fabio Granata, “L’Italia a chi la ama”.
Granata nel suo saggio descrive un’ Italia dell’accoglienza, dotata di una identità dinamica e straordinaria che ha nelle sue più nobili origini la cifra politica e culturale della contaminazione positiva dalla quale “ è nato il Rinascimento”. È un testo politico poiché una “certa idea” della politica consiste proprio nel cogliere una opportunità dentro un problema. Parla di nuovi cittadini che amano l’Italia e di italiani che non la amano più.
Parla di città, di nuove sintesi e di prospettive future, ma soprattutto di un progetto da cui può rinascere la riaffermazione e la ricostruzione di un immaginario simbolico e culturale del Modello Italiano. Questo libro parla dell’Italia di oggi ma anche dell’Italia delle origini. Parla di un’Italia dell’accoglienza e della sua straordinaria identità dinamica.
Parla dell’Italia che verrà e che dobbiamo avere la forza di costruire insieme a nuovi “compagni d’avventura”, nuovi Italiani che amano l’Italia. (Fabio Granata)
La recensione
L’Italia ha bisogno di una vita nuova. Che germogli attorno a simboli e parole condivise. Che passi per la riscoperta e il vanto del proprio lignaggio, attraverso un’opera urgente di conoscenza e approfondimento. In pratica un nuovo patriottismo repubblicano che presupponga un unico, indispensabile, collante: l’amore per l’Italia. Da chiunque arrivi. Nel segno di un’identità che non è mai stata etnica, ma che è un’identità plurale.
Il libro di Fabio Granata, “L’Italia a chi la ama. Modello italiano e nuova cittadinanza” (Lombardi editore), si è talmente impregnato di quella suggestiva intuizione dello stesso autore sull’identità “dinamica”, di cui sarebbe fatta la nostra Penisola, cifra indispensabile per il suo passato e per il suo futuro, che ha finito esso stesso per acquisire un’identità in movimento. Tanto che in questi giorni, presentato in vari circoli siciliani, non è più quel manifesto politico della corrente finiana in parlamento, come ce lo ha restituito il garbuglio mediatico della cronaca politica degli ultimi mesi. Ma è proprio il prodotto culturale della sua vicenda umana e politica.
C’è il Fabio Granata ragazzino con la kefiah, esponente della destra che scopriva il terzomondismo e le identità minacciate: la Palestina, l’Irlanda. C’è il Fabio Granata ottimo assessore regionale ai Beni culturali, con la tigna della “consapevolezza culturale”, unica infrastruttura di cui ha bisogno la Sicilia. In sintesi c’è un Fabio Granata che nel fare richiamo alla «contaminazione e alla capacità di sovrapporre segni e simboli» della nostra Nazione, e al filo rosso che va «dalle origini classiche alle radici storiche di Roma, passando dall’epopea federiciana e dal Rinascimento italiano fino al Novecento», distrugge tutti gli stereotipi e le contrapposizioni asettiche destra/sinistra, che il sistema maggioritario ha radicalizzato, banalizzando concetti fino a svuotarli di ogni senso.
Per giungere a una conclusione che è politica: «Urge uscire dall’afasia. Una politica non più rassegnata alla ripetizione dell’esistente chiama oggi all’attivismo laico e appassionato per una nuova Italia da costruire insieme ai nuovi italiani che la amano». Per dirla con un’immagine, questo volume si è tolto il grigio di Montecitorio e s’è messo in camicia bianca di lino, per sostenere i pomeriggi assolati all’ombra di Minareti e chiese, accolto da chi, di questa contaminazione, è figlio consapevole.
L’autore: Fabio Granata, Deputato, è vice Presidente della commissione Parlamentare Antimafia e Presidente del
gruppo PDL in Commissione Cultura della Camera dei Deputati. È dirigente nazionale di Lega Ambiente e portavoce dell’Associazione interparlamentare “Articolonove” , che si occupa di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale, ambientale italiano. Ha pubblicato per Domenico Sanfilippo Editore nel 2006 L’identità ritrovata.
Insieme ad Andrea Sarubbi ha proposto una modifica radicale dell’attuale legislazione sulla Cittadinanza in Italia.
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