Piazza Vittorio Emanuele puntellata di calzature per dire no al silenzio che uccide
di Alessia Cataudella

Santa Croce Camerina – Centoventiquattro donne. Centoventriquattro paia di scarpe. Hanno sfilato così le vittime che hanno conosciuto la violenza, quella violenza che le ha portate alla morte. Il dato italiano, per il solo 2012, è già tragico. Ma lo è ancora di più il silenzio. Quel silenzio di chi sa ma non vuole parlare.
Piazza Vittorio Emanuele puntellata di calzature per dire no al silenzio che uccide. Questo il senso dell’installazione che domenica mattina ha sorpreso i passanti del via vai del week end della piazza centrale, con la regia dell’associazione politico-culturale Città Futura. L’iniziativa si è ispirata liberamente all’installazione d’arte pubblica dell’artista messicana Elina Chauvet per dire no alla violenza contro le donne.
Le scarpe rappresentano le donne uccise, violate, sparite, che hanno lasciato un vuoto. Un corteo di donne assenti, la cui vita è stata cancellata dalla violenza. Un simbolo di cammino, sul quale condividere con tanti la possibilità di contrastare questo drammatico fenomeno. “Questa manifestazione è stata fatta anche in altre città italiane, in concomitanza proprio con la giornata dedicata a tutte le donne – ha spiegato Stefania Nigita, vice segretario di Città Futura – il nostro gruppo l’ha voluta riprendere per sensibilizzare sul tema anche i membri della nostra comunità. Vengono uccise tantissime donne, soprattutto in ambito familiare. Questi fenomeni rimangono nel silenzio, se ne parla solo se si arriva all’irreparabile. L’anno in corso registra già un preoccupatissimo dato. Dieci vittime, in Italia, in soli due mesi. Nonostante le grandi conquiste sociali e civili, si calpestano tutti i risultati ottenuti fino ad oggi”.
Dati e parole che devono fare riflettere sul reale ruolo della donna nella società di oggi.
La Sicilia
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