Finanza "attirata" dai sindaci
di Redazione

Acate – A loro carico non vi sarebbero contestazioni formali, ma sono stati i nomi dei tre sindaci, due effettivi ed uno supplente, della Fta, la Future Tecnologie Agroambientali di cui Fabio Rizzoli è amministratore delegato, ad attirare l’attenzione della Guardia di finanza di Ragusa all’inizio dell’anno.
L’inchiesta sulla presunta truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea – dopo la cessione della cantina da Nosio, l’azienda industriale del Gruppo Mezzacorona, ad Fta – avrebbe preso le mosse alla fine dell’anno scorso da una normale verifica sulla società beneficiaria del contributo europeo da 4,3 milioni di euro.
Si tratta dei normali accertamenti previsti dalla informativa antimafia: in sostanza la Guardia di finanza viene informata dalla prefettura che la società di Rizzoli è beneficiaria della terza rata, pari a 1.455.564 euro.
La Fta, come confermano la Fiamme gialle, risulta essere un’impresa sana, tuttavia i nomi dei sindaci inducono i finanzieri a fare qualche controllo. E il perché lo ribadisce senza timore di smentita il colonnello Francesco Fallica: «Sono tre soggetti coinvolti nell’indagine sulla “Grigoli distribuzione”, considerata dalle procure di Trapani e Palermo, la cassaforte di Matteo Messina Denaro».
Una indagine ancora aperta: pertanto anche un eventuale coinvolgimento dei tre soggetti è tutto da dimostrare.
Fabio Rizzoli, sul punto, è stato netto: «Noi ci siamo rivolti ad uno studio di commercialisti segnalato da colleghi che operano in Sicilia. Finora si sono sempre comportati bene. Come posso sapere io se sono indagati o collusi? – replicò – Se risulterà, non resteranno in ditta neanche un minuto di più. La verità – disse – è che sia il sottoscritto che il gruppo Mezzacorona hanno sempre operato correttamente».
Di parere diverso la procura di Ragusa, che ha chiesto ed ottenuto dal gip Claudio Maggioni un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente della cantina vinicola di Acate, a garanzia della somma rimanente che sarebbe stata indebitamente percepita: 2.911.124 euro. Secondo gli inquirenti, il contributo previsto dal Ministero dello sviluppo economico, è destinato a chi acquista una cantina nuova.
Ma in questo caso – nell’ottica dell’accusa – si sarebbe trattato di una compravendita «fittizia», tra il gruppo di cui Rizzoli è amministratore delegato e la sua società, la Fta, al cui vertice si sono alternati i principali dirigenti del gruppo Mezzacorona.
Per questo al vaglio della magistratura vi è anche la posizione di altri soggetti, che allo stato non hanno comunque ricevuto alcuna informazione di garanzia.
Si tratterebbe di Claudio Rizzoli e Luca Rigotti, ad e presidente di Nosio, di Paolo Carli, attuale presidente di Fta e del presidente della Cantina di Mezzacorona, Guido Conci. La Guardia di finanza sta vagliando alcuni documenti legati alla compravendita sui quali figurano i loro nomi. Vogliono appurare se fossero consapevoli della presunta truffa o se abbiano agito in buona fede. E lo stesso vale per Salvatore Cacciatore, dipendente di Fta, che sarebbe andato con Rizzoli a firmare l’atto notarile.
Ma solo quando verrà notificato l’avviso di conclusione delle indagini la situazione sarà cristallizzata e le contestazioni penali definite. Sulla compravendita, tuttavia, Fabio Rigotti ha da subito ribadito di avere agito con trasparenza.
«Nel 2003 Mezzacorona acquistò la cantina Villa Albius di Acate, che richiedeva ampi lavori di rifacimento – ha spiegato Rigotti – Quando cominciarono i problemi con i contributi statali, soci e cda conclusero che non bisognava andare avanti. Allora dissi: se lo faccio io, vi va bene? Va bene, risposero, te la vendiamo. Mi sono procurato i soldi, ho ipotecato casa e l’ho comprata».
Il distinguo del colonnello Fallica
“Il feudo Arancio è stato in passato di proprietà dei noti cugini Nino e Ignazio Salvo, mafiosi della famiglia di Salemi – dice il colonnello Fallica – Il gruppo Mezzocorona l’ha acquistato alcuni anni fa dagli eredi dei cugini Salvo. Ritengo che questo sia risaputo da parte di Rizzoli”.
Fallica aggiunge:”La Fta Srl (Future tecnologie agroambientali), attualmente proprietaria della cantina, è una società di cui Rizzoli è proprietario e amministratore. Del collegio sindacale fanno parte tre soggetti di Catelvetrano (Tp), le cui posizioni sono oggetto di altre indagini in quanto facenti parte del collegio sindacale della Grigoli distribuzione Srl, azienda ritenuta vicina a Matteo Messina Denaro”.
“Ciò ovviamente – prosegue – non significa che Rizzoli e/o il gruppo Mezzocorona Scarl siano mafiosi. Infatti, se avessimo avuto elementi in tal senso avremmo agito sulla base del 416 bis con altri atti d’indagine, con altre modalità e anche con altre misure cautelari”.
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