E' stato deciso di ammettere Scicli come socio ordinario (e non come sostenitore), in modo che anche l’ultimo arrivato ha conquistato un ruolo nel CdA
di Redazione


Ragusa – Le associazioni di cultura cinematografica della provincia di Ragusa apprendono con amarezza e sconforto di essere state ancora una volta estromesse dalla partecipazione alla Film Commission di Ragusa e che il referente nominato nel 2006 in rappresentanza delle associazioni di cultura cinematografica non è più membro del Consiglio di Amministrazione.
Alla Film Commission oggi aderiscono 8 su 12 comuni del ragusano, oltre che la Provincia di Ragusa. Ognuno di questi 9 soci è anche membro del Consiglio di Amministrazione. In realtà dei 9 membri del CdA uno avrebbe dovuto essere nominato dai soci ordinari (e quindi non dai Comuni aderenti in qualità di soci fondatori o sostenitori), ma con una mossa discutibile è stato deciso di ammettere l’ottavo comune, Scicli nella fattispecie, come socio ordinario (e non come sostenitore), in modo che ora anche l’ultimo arrivato ha conquistato un ruolo nel CdA della Film Commission. E le associazioni di cultura cinematografica, che nel 2006 erano state ammesse come soci alla Film Commission che fine hanno fatto? Avevano persino nominato, come previsto dallo Statuto, un membro del Consiglio di Amministrazione. Nel nuovo CdA invece, a sorpresa, solo referenti di tipo politico: il Presidente della Provincia, alcuni assessori alla cultura e qualche sindaco, in questo momento tutti ai blocchi di partenza per nominare presidente e vice-presidente, così che finalmente i giochi possano avere inizio. Allo stato attuale dunque non è rimasta nessun’ombra di “cultura” (e di referenti culturali) all’interno di questo organismo che dovrebbe, in base all’art. 3 dello Statuto “Finalità”, “agire altresì nel campo dello sviluppo e della diffusione della cultura cinematografica” (questo nella nuova versione dello Statuto. La precedente formulazione recitava “promuovere la cultura e l’arte cinematografica in provincia di Ragusa”).
La storia
Questa la cronistoria dell’annosa vicenda. Nel gennaio 2005 viene predisposta una bozza di statuto della istituenda Film Commission Ragusa. Di ciò viene data notizia a mezzo organi di stampa. Le associazioni di cultura cinematografica della provincia di Ragusa, con lettera aperta al presidente della Provincia di Ragusa e al comitato per la costituzione della Film Commission, “esprimono il proprio rammarico per non essere state messe a conoscenza di tale iniziativa” e chiedono di “poter partecipare ai lavori per la costituzione e la futura gestione della Film Commission, manifestando piena disponibilità a contribuire con un apporto concreto e fattivo”. Solo dopo un anno da tale lettera aperta, con comunicazione del 31 marzo 2006, le associazioni vengono formalmente invitate a presentare domanda di ammissione, specificando “la natura e la qualità dei servizi messi a disposizione”, visto che la bozza di Statuto predisposta prevede l’ammissione delle associazioni no-profit “senza versamento di quota di partecipazione, mettendo a disposizione della Fondazione i loro servizi” (art 7). Entro il 30 aprile 2006 le associazioni presentano pertanto domanda di ammissione Film Commission e il 19 giugno 2006 l’assemblea dei soci fondatori della Film Commission Ragusa ammette i seguenti soggetti nella qualità di soci partecipanti: Ass. Albatros, Ass. La città nascosta, Ass. Sikania, Cineclub d’Essai, Cineclub Fidelio, Cinestudio Groucho Marx, Coop. Cinema Nuovo Italiano, Fitzcarraldo Cineclub. Il nuovo statuto prevede che tali associazioni costituiscano l’Assemblea dei partecipanti con funzione consultiva, che si riunisce su convocazione del Presidente contestualmente all’Assemblea dei fondatori. Prevede inoltre che il Consiglio di Amministrazione sia composto da 5 membri di cui uno scelto dall’Assemblea dei partecipanti. Viene pertanto convocata l’Assemblea dei partecipanti del 13 luglio 2006 per l’individuazione del componente del CdA espresso dall’Assemblea dei partecipanti, che a mezzo di votazione nomina tale componente nella persona di Raffaella Spadola.
Quindi tutto tace per circa un anno, quando con lettera dell’8 agosto 2007 viene comunicato alle associazioni: che il 26 luglio 2007 si è riunita l’assemblea dei soci fondatori (che, cosa gravissima, non era validamente costituita poiché non era stata contestualmente convocata l’assemblea dei partecipanti); che i presenti hanno approvato all’unanimità alcune modifiche allo statuto come da indicazioni della precedente riunione del 18 luglio (anche questa, evidentemente, irregolare poiché indetta senza contestuale convocazione dell’assemblea dei partecipanti); che infine, è stata approvata la “richiesta di ammissione alla Fondazione, quale Socio Ordinario, dell’Associazione Culturale non profit Laboratorio 451” (cfr verbale).
Con la ricezione del verbale di tale riunione le associazioni pertanto apprendono che il nuovo statuto non prevede più l’Assemblea dei partecipanti, ma istituisce, oltre all’Assemblea dei soci fondatori e sostenitori, l’Assemblea dei soci ordinari, che partecipano alla fondazione “con contributi economici inferiori a una quota sociale, con conferimento di beni o con attività anche professionali e di servizi”. Le associazioni pertanto ritengono di essere già ammesse di diritto all’Assemblea dei soci ordinari, poiché le condizioni di ammissione quale socio ordinario sono le stesse condizioni prima previste per i soci partecipanti: semplicemente i soci partecipanti diventano, nella nuova formulazione dello Statuto, soci ordinari. A riprova e conferma di ciò, come si evince dal verbale della stessa riunione, l’associazione Laboratorio 451 viene ammessa già come socio ordinario (e non più come socio partecipante). Questa formulazione non lascia dubbio, poiché fa intendere chiaramente che le associazioni ammesse alla fondazione a questo punto non sono più soci partecipanti ma soci ordinari (cambia il nome, ma non la sostanza).
Dopo tale comunicazione, altri due anni e più di silenzio: la Film Commission appare un organismo quiescente, che non ha nessuna attività (o almeno nessuna attività di cui si abbia notizia pubblicamente o di cui le Associazioni vengano messe a parte). Unica novità, si apprende che la Film Commission ha nominato il Direttore, nella persona di Pasquale Spadola.
A oggi hanno aderito alla Film Commission Ragusa, oltre alla Provincia, 8 comuni ovvero Ragusa, Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Santa Croce, Scicli, Vittoria. Il Consiglio di Amministrazione, i cui membri sono stati portati da cinque a nove, a questo punto sembra insediato per una sorta di auto-acclamazione. In questi giorni si sta scatenando il Toto-Presidente e soprattutto il Toto-Vice-Presidente (visto che senza ombra di dubbio il Presidente sarà lo stesso Presidente della Provincia). Nel frattempo è “apparso” anche un Ufficio Film Commission nel Palazzo della Provincia, con un’addetta (una Stagista? Retribuita? E da chi? e soprattutto con quali mansioni? Che inutilità, visto che tutte le associazioni erano state ammesse alla Film Commission proprio in cambio di servizi in natura…).
In definitiva dunque le associazioni di cultura cinematografica sono state fatte fuori non solo dal Consiglio di Amministrazione della Film Commission ma anche dalla Film Commission tout court. Il motivo è presto chiaro: la cultura cinematografica, all’interno di un organismo che si dovrebbe occupare di cultura cinematografica, è molto scomoda. Ma di che hanno paura i soci fondatori e sostenitori? E del resto che potrebbe fare da solo un componente nominato dalle associazioni in seno a un Consiglio d’amministrazione composto da altri 8 membri? Praticamente, niente. Tuttavia, tale componente, avendo una matrice culturale e non politica, potrebbe, per esempio, controllare ed eventualmente contestare scelte fatte esclusivamente in base a criteri politici. E questo, evidentemente, alla Film Commission non garba.
Che dire? La Film Commission è fatta! Ma la cultura cinematografica, ahinoi, resta, come sempre, altrove.
Le richieste
A questo punto le associazione di cultura cinematografica sotto indicate, deprecando ancora una volta il modo di agire di chi ha partecipato ai lavori per l’istituzione e la gestione della Film Commission Ragusa in spregio dei comuni criteri di correttezza, chiedono alla Film Commission Ragusa, come attualmente composta e insediata:
di essere reintegrate immediatamente fra i soci della Film Commission quali soci ordinari;
di reintegrare Raffaella Spadola nel Consiglio d’Amministrazione della Film Commission o, in alternativa, dopo avere riammesso le associazioni fra i soci ordinari, di procedere a nuova convocazione dell’Assemblea dei soci ordinari per la nomina del componente del CdA espresso dai soci ordinari;
di sospendere le votazioni in seno al Consiglio d’Amministrazione per la nomina del presidente e del vice-presidente;
di acquisire copia di tutti i verbali delle riunioni svolte in seno alla Film Commission (verbali di Assemblea dei soci o di Consiglio d’Amministrazione) in modo da verificare eventuali anomalie nel funzionamento e nella gestione della stessa;
In attesa di sollecito riscontro, si porgono distinti saluti
Firmato
Fitzcarraldo Cineclub (Ragusa) Il Presidente Raffaella Spadola
Cinestudio Groucho Marx (Comiso) Il Delegato Franco Pace
Ass. Albatros (Chiaramonte Gulfi) Il Presidente Biagio Interi
Cineclub Fidelio (Scicli) Il Delegato Giuseppe Puglisi
La Città Nascosta Cineclub (Modica) Il Presidente Giuseppe Volpino
Laboratorio 451 (Vittoria) Il Presidente Andrea Di Falco
Cineclub d’Essai (Vittoria) Il Segretario Giuseppe Gambina
Nella foto, Marcello Mastroianni in “Divorzio all’italiana”, girato a Ispica
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