«Salviamo vite, pregare e commuoversi non basta»
di Redazione


Pozzallo – Benvenuto al Sud, dove il razzismo non è di casa. Matteo Salvini è arrivato in visita a Pozzallo, dopo pranzo, ma si ritrova sommerso dalle contestazioni. E dai fischi.
“Fascista”, “torna a casa” gli hanno gridato i collettivi di sinistra e dei centri sociali. Il leader della Lega ha minimizzato: «Chissenefrega, ci sono cose più importanti che dobbiamo fare. Andiamo avanti». «Obiettivo è salvare le vite. E questo lo si fa impedendo le partenze dei barconi della morte che sono un affare per qualcuno e una disgrazia per il resto del mondo. Stiamo lavorando senza bacchette magiche per ottenere meno sbarchi, più espulsioni, più sicurezza e per bloccare e tagliare un enorme giro d’affari. Pregare e commuoversi non basta, lavoro perché tutti gli organismi internazionali si impegnino per fermare partenze, sbarchi e morti».
«Basta alla Sicilia campo profughi d’Europa. Non assisterò senza far nulla a sbarchi su sbarchi su sbarchi. Servono centri per espellere», ha dett il ministro dell’Interno, aggiungendo poi: «Il Cara di Mineo? Tornerò a visitarlo, spero che sia l’ultima volta….».
Sull’ennesima tragedia nel mar Egeo, dove hanno perso la vita anche sei bambini a causa di un naufragio, così si è espresso il neo ministro degli Interni: «Oggi altri morti in mare: il Mediterraneo è un cimitero. C’è un unico modo per salvare queste vite: meno gente che parta, più rimpatri. La vita è sacra e per salvarla bisogna evitare che salgano sulle carrette del mare. Da ministro farò di tutto, lavorando con quei governi, per evitare le partenze di quei disperarti che pensano che c’è l’oro in Italia. Non c’è lavoro per italiani, non c’e nulla di semplice. Al governo non ci sono né Batman né Robin».
«Sono stato al Viminale e ho aperto diversi fascicoli ha scoperto che in Italia il costo di assistenza per i richiedenti asilo è il più caro d’Europa e i tempi di rilascio delle autorizzazioni i più lenti. «L’Europa è lontana e da lì – ha aggiunto – arrivano novità dannose per l’Italia, ci daranno più immigrati. Spagna e Francia lasciano gli oneri a Italia». «Daremo risposte concrete – ha annunciato il ministro – Limitare sbarchi e aumentare le espulsioni significa salvare vite, lo dico semplice così lo capisce anche Saviano. Occorre chiudere il business della malavita sulla gestione migranti. La polizia sta facendo un grandissimo lavoro».
«Il centrodestra non è demolito, ma continuerà ad esistere e noi applicheremo il programma del centrodestra contenuto nel patto di governo».
Sul rapporto con il Movimento 5 Stelle, ha di specificato: «Quello che non è scritto nel contratto Cinquestelle-Lega non sarà preso in discussione, così eviteremo di litigare».
Il tricolore e la bandiera della pace, cori di protesta e cori d’accoglienza: ad attendere il ministro dell’Interno Matteo Salvini all’hotspot di Pozzallo c’eranodue gruppi opposti. Il primo arrivato per contestare il leader della Lega con il passare del tempo si infoltisce e, quando Salvini arriva all’hotspot entrando da un ingresso secondario lo «accoglie» con ululati, coperchi di pentole che sbattono e il grido «Via Salvini». Al fianco dei manifestanti un gruppo, meno numeroso, di persone intona cori di tutt’altro tenore e al grido «Matteo, Matteo» applaude l’arrivo del ministro. Tra loro sventola anche una piccola bandiera italiana. Inevitabile che, dopo l’arrivo di Salvini, gli esponenti dei due gruppi vadano allo scontro tra chi sostiene il «prima gli italiani» di marca leghista e chi invece pone l’accento sulle torture che i migranti subiscono nei loro Paesi. Volano urla ma lo scontro resta solo verbale.
«Il governo italiano dirà no la settimana prossima alla riforma del regolamento di Dublino e a nuove politiche di asilo, occorre ricontrattare in Ue» il dossier migranti: è quanto afferma Salvini parlando dall’hotspot di Pozzallo. E a chi gli ricorda la solidarietà di Germania e Francia Salvini ribatte: «Aspettiamo che passino dalle parole ai fatti».
© Riproduzione riservata