di Redazione

GIARRE, 04 SET Il 31 ottobre 2020 in occasione del
40esimo anniversario del delitto di Giarre, quando Giorgio e
Toni furono trovati mano nella mano uccisi da un colpo di
pistola ciascuno, Massimo Milani, 66 anni, e Biagio “Gino”
Campanella, 74 anni, palermitani, fondatori di Arcigay,
torneranno nel Comune del Catanese per “unirsi civilmente e
riscattare la memoria degli “ziti” (fidanzati) vittime della
violenza delle loro stesse famiglie e della società”. Un evento
annunciato pubblicamente
il Palermo Pride lo scorso giugno, facendo scattare una gara di
solidarietà. L’abito da sposa di Massimo è il primo regalo, in
arrivo dall’atelier More, ed è stato aperto un crowdfunding a
contributo libero per chi ha espresso il desiderio di sostenere
la coppia, anche da lontano.
Massimo e Gino vivono insieme da oltre quarant’anni, l’esigenza
di rendere ufficiale e legale la loro unione nasce da alcuni
mesi di separazione forzata la scorsa primavera: controlli
medici e terapie hanno costretto Gino nel letto di una struttura
sanitaria di Palermo e a causa del lockdown Massimo non ha
potuto raggiungerlo per tutto il tempo. “Non si tratta soltanto
di tenere accesa la memoria di un terribile atto di violenza
sottolinea Massimo Milani ma anche di rendere giustizia ai due
ragazzi che forse ci guarderanno dall’alto e troveranno pace e
serenità, oggi che un amore tra due persone dello stesso sesso è
possibile e vivibile alla luce del sole, anche se non ovunque.
Crediamo sia l’occasione per riconciliarsi con Giorgio e Toni
per un Paese che ha tentato di occultare e cancellare l’accaduto
di quel 31 ottobre scellerato di 40 anni fa e che la
riconciliazione possa passare dalla volontà di non trovarsi mai
più a raccontare storie come questa”. Per il sindaco di Giarre,
Angelo D’Anna, “sarà l’occasione per fare il punto
sull’importantissimo delicato tema legato alla conquista di
diritti civili e all’evoluzione e al progresso della nostra
società”. (ANSA).
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