di Redazione
In Veneto funziona benissimo la “Veneto Sviluppo Spa” e a costituirla sono stati i Confidi e le Banche locali, insieme alle Istituzioni.
I finanziamenti alle imprese vengono regolarmente erogati al tasso del 3% netto e i fondi messi a disposizione dalle Istituzioni non sono a fondo perduto, ma piuttosto alimentano un fondo di rotazione non soggetto a riduzioni.
Il dr. Bartolo Mililli, Presidente di Confserfidi, il maggiore confidi siciliano, ha le idee chiare rispetto all’utilizzo degli otto milioni di euro dei fondi ex-Insicem: costituire una Società Finanziaria provinciale, iscritta regolarmente all’art. 107 con oggetto sociale “finanziamenti alle imprese”, utilizzando gli otto milioni di euro dei fondi Ex Insicem disponibili in provincia di Ragusa, e altrettanti da raccogliere tra le Banche che vorranno partecipare, in primo luogo la Banca Agricola Popolare di Ragusa ed i Confidi locali.
Con 16 milioni di euro di dotazione iniziale, potrebbero essere finanziate immediatamente centinaia, se non migliaia, di aziende del territorio provinciale.
Le imprese che hanno bisogno di un finanziamento si potrebbero rivolgere, come fanno già ora, ad un confidi provinciale, che avanza la richiesta di finanziamento alla banca.
Il finanziamento accordato sarebbe interamente gestito dalla banca (che sarebbe convenzionata con la finanziaria) ma i fondi erogati sarebbero per il 60% della banca (ai tassi convenzionati col confidi, attualmente euribor a 3 mesi + 1,50 quindi il 6%) ed il rimanente 40% sarebbero “prestati” direttamente dalla finanziaria creata dalla Provincia, a tasso zero.
Le imprese non avrebbero nessun appesantimento dal fatto che si tratta di due finanziamenti distinti, perchè a gestire tutto sarebbe il sistema informatico della banca, che creerebbe un’unica rata”.
Il tasso di interesse finale a carico delle imprese non sarebbe superiore al 3%.
A dar vita a tale fondo rotativo in favore delle imprese, secondo Mililli, dovrebbe essere la Provincia Regionale di Ragusa, con la collaborazione degli Istituti di credito e dei confidi.
Il vantaggio sarebbe quello di bypassare le lungaggini del rimborso regionale sugli interessi, lucrando un buon tasso di interesse per chi vuole fare impresa.
“Le destinazione degli otto milioni di euro dei fondi ex Insicem da destinare alle imprese fu decisa oltre 2 anni fa, ma nulla vieta una rimodulazione della precedente previsione, anche perché all’epoca poco o nulla si sapeva del reale impatto di Basilea 2, a partire dal 1 gennaio 2008”, aggiunge Mililli.
Chiaramente i fondi della Provincia sarebbero “a rotazione” e non a fondo perduto, dato che le imprese, rimborsando attraverso il pagamento delle rate, autoalimentano il predetto fondo.
I vantaggi non sono finiti, perchè non ci sarebbe alcuna rendicontazione annua, ma le procedure si espleterebbero a preventivo, con il sostegno forte del sistema informatico delle singole banche.
Le spese di gestione della finanziaria si pagherebbero con gli interessi attivi percepiti sui fondi provinciali messi a disposizione della finanziaria, retribuiti a tassi molto alti dalla banca tesoriera.
Infine, il grande vantaggio della eventuale perdita sull’insolvenza: non sarebbe mai a carico della Provincia, né tanto meno della Finanziaria, perchè il rischio sarebbe a totale carico della banca e dei confidi.
“L’esperienza della Veneto Sviluppo Spa, visitabile al sito www.venetosviluppo.it, sta dando ottimi frutti sia alle imprese venete che in questo modo accedono a finanziamenti a tasso agevolato al 3%, alla Istituzione che lo ha promosso, dato che è concretamente utile per lo sviluppo del territorio, sia per le banche ed i confidi locali, che attraverso questo strumento sono ancora più vicini alle imprese con l’offerta di prodotti immediatamente agevolati nel tasso di interesse e con le garanzie dovute”.
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