Attualità
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11/12/2013 19:17

Forconi, a Ragusa la protesta silente

Nell’area iblea continua a regnare la compostezza

di Michele Farinaccio

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Calma e gesso
Calma e gesso

Ragusa – Avanti fino a quando non si avranno risposte dalla politica. E’ una manifestazione sobria e nel pieno rispetto della legalità, quella messa in atto dal movimento dei Forconi in provincia di Ragusa.

Diversamente da ciò che sta accadendo in alcune zone del resto d’Italia, nell’area iblea continua a regnare la compostezza ed il rispetto delle regole. Piccoli gruppi di manifestanti, anche nella giornata di ieri, sono stati presenti nei quattro presidi che sono stati istituiti già lunedì scorso: nell’area commerciale di Modica, nei pressi del Porto di Pozzallo, sulla Scicli-Donnalucata e sulla sp 5, in contrada Dicchiara (vuota, già dalla notte tra domenica e lunedì piazza Libertà a Ragusa). Si tratta, in verità, di presidi che non erano stati autorizzati da parte della questura che, invece, aveva autorizzato la sola piazza Libertà a Ragusa (unico posto che invece è rimasto deserto).

Ma le forze dell’ordine, anche grazie al fatto che i manifestanti fino a questo momento stanno agendo nel pieno rispetto delle regole, stanno, di fatto, chiudendo un occhio, e permettendo lo svolgimento dei vari punti informativi presenti sul territorio.

La gente partecipa, si avvicina ai manifestanti che distribuiscono materiale informativo, fa domande anche su come potrebbe evolvere la situazione da qui alle prossime ore e nei prossimi giorni, esprime il proprio punto di vista sulle più diverse questioni: dall’economia, alla politica, al diritto alla salute. I gruppi, anche se ristretti, sono eterogenei e formati da agricoltori, disoccupati, piccoli imprenditori che non ce la fanno ormai ad andare avanti.

Il dibattito, ovviamente, infuoca anche sui social network dove vengono anche pubblicate, minutamente, le notizie relative non solo alla situazione nella provincia iblea, ma anche in Sicilia ed a livello nazionale.

La querelle tra chi vorrebbe una protesta più incisiva e chi, invece, sostiene che va bene quella portata avanti fino a questo momento, non solo su internet, ma anche all’interno degli stessi presidi, è quella che in questi ultimi giorni tiene maggiormente banco.

“Qualcuno ci dovrà sentire – dice Piero Bellaera, uno dei leader del movimento in provincia di Ragusa – altrimenti? Ci faremo sicuramente sentire. Stiamo ovviamente mantenendo la calma – ci tiene a sottolineare l’esponente del movimento – e vogliamo continuare ancora così, ma è chiaro che attendiamo risposte a tutti i livelli”. 

I presidi sono costantemente monitorati dalle forze dell’ordine (polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia provinciale e le polizie locali dei vari comuni) che hanno avuto precise indicazioni dalla prefettura di Ragusa (che a sua volta ha recepito i dettami che sono arrivati a livello nazionale) di non tollerare nessun atto che possa minare l’ordine pubblico.

Ma, come accennato, si tratta di una situazione che resta comunque in continua evoluzione e che potrebbe anche cambiare davvero da un momento all’altro.