Attualità
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23/01/2017 10:21

Formaggi: da aprile obbligo di origine del prodotto sull’etichetta

Il disciplinare entra in vigore il 19 aprile

di Irene Savasta

formaggi
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Dal 19 aprile 2017 sarà obbligatorio esporre in etichetta l’indicazione di origine per i prodotti lattiero caseari in Italia. Anche il mondo dei formaggi, dunque, sta cambiando. Una decisione resa nota dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che è stata resa nota tramite Gazzetta Ufficiale: il decreto, infatti, introduce questa normativa. L’obbligo sarà applicato al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.

Questo nuovo sistema rappresenta una vera e propria sperimentazione in Italia e consente di indicare con chiarezza ai consumatori la provenienza delle materie prime di molti prodotti come il latte Uht, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini. Con ciò, si intende garantire la massima trasparenza per consumatori e produttori.

L’origine della materia prima dovrà essere specificata in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.  Le diciture utilizzate saranno le seguenti: “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”.

Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura: ad esempio “origine del latte: Italia”. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, verrà usata la dicitura “Paesi non UE”. Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.