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04/03/2013 10:16

Franco Polizzi presenta a Ragusa 40 opere inedite

A palazzo Garofalo, dal 23 marzo al 13 april

di Redazione

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Franco Polizzi
Franco Polizzi

Ragusa – È un omaggio alla sua terra natia la mostra che l’artista Franco Polizzi realizzerà a Ragusa nella suggestiva cornice dello storico Palazzo Garofalo, dal 23 marzo e fino al 13 aprile. L’esposizione è curata dal critico Elisa Mandarà e proporrà quaranta opere ad olio della più recente produzione polizziana, cui si affiancheranno anche alcuni pezzi storici. L’artista, tra i fondatori del Gruppo di Scicli (assieme a Piero Guccione, Franco Sarnari, Sonia Alvarez e Carmelo Candiano), presenterà veri e propri inediti che non hanno finora seguito i consueti circuiti nazionali e internazionali degli altri suoi lavori e che dunque saranno esposti per la prima volta al pubblico proprio nei luoghi da cui trae spesso ispirazione. Un’ispirazione che la Mandarà sottolinea così: «La partita della sua pittura egli gioca nel suo spazio vitale – il mare, la campagna, l’altopiano, il colle, il terrazzo privato – spazi che nelle composizioni appaiono e poi scompaiono, prima indagati, scavati, poi dilatati in visioni panoramiche che debordano sempre dal finito, fisico e immaginativo».

“Polizzi. I giorni e le opere” è la fascinosa etichetta dell’esposizione. «Abbiamo scelto questo titolo – spiega la Mandarà – con l’intenzione di invertire il celebre binomio esiodeo, anteponendo, in metafora, i giorni, “Hemérai”, alle opere, “Erga”. Non ha intenti didascalici il ‘poema’ di Polizzi, ma a una via precisa dell’arte addita il nostro pittore, che affida il progresso e il riscatto del mondo dalla decadenza nel brutto a una concezione dell’arte come espressione totale. Gli è propria questa qualità di lavoro, in quanto artista dotato dell’occhio interiore che gli consente di sorvolare sulla buccia delle apparenze, di trovare, in un lacerto di cielo come in un grano di paesaggio, la verità essenziale, di tradurla e quindi sublimarla in una visione sintetica e, in molti passi della sua produzione, anche simbolica. Le opere di Polizzi sono sempre la trasmissione sofferta di un messaggio estetico e morale, l’affermazione di un sentimento artistico e intellettuale alto e forte. Nascono dalle giornate misurate con le ore di luce, nella battaglia strenua e costante ingaggiata col particolare centimetro della tela, coi suoi rapporti con l’infinito, dischiuso dal balcone visuale e spirituale dal quale s’affaccia ogni giorno il suo estro creativo».

La lunga carriera dell’artista nato a Scicli è un raffinato percorso, che lo ha portato ad essere presente nelle più importanti esposizioni nazionali e internazionali. Tra queste la X Quadriennale d’Arte di Roma, dove ha esposto più volte al Gabbiano, galleria centrale della capitale, o la Biennale di Venezia. Tra le mostre internazionali vanno ricordate Art Exposition Chicago, Fiac di Parigi e Basilea. Lo hanno ospitato gallerie prestigiose, tra cui la Forni di Bologna, la milanese Bergamini, la Bernarducci-Meisel Gallery di New York. Nel 1999 l’opera “Torretta degli Iblei” è stata acquistata dalla Camera dei Deputati e dal 2003 l’opera “Luce dentro” è ospitata dal Senato.

A corredo della mostra si sta realizzando un catalogo con il testo critico della curatrice Elisa Mandarà, le foto di Gianni Mania, il progetto grafico di Emanuele Cavarra. La serata inaugurale è prevista per le ore 19 del 23 marzo. Al vernissage partecipa con gentile contributo la rinomata Azienda Planeta, che sarà presente con i suoi pregiati vini. Sponsor che sostengono il progetto culturale sono la Cora Banche, la Banca Agricola Popolare di Ragusa, la Galleria Dir’Arte. Collabora all’iniziativa, nella promozione dell’evento, anche il Centro Studi Feliciano Rossitto.

Descrivendo la splendida personalità artistica di Franco Polizzi, Elisa Mandarà ha scritto: «Quanto il pittore ci offre è un viaggio. Attraverso una galleria di opere che compendiano la cifra speciale dell’artista, la sua ispirazione paesaggistica fondamentale isolana, per cui Polizzi raggiunge un grado sempre elevato di saturazione cromatica e luministica, tramite una luce sontuosa, che pervade di straordinaria potenza espressiva la natura. Uno studio della chiarità, dell’infinita varietà della luce solare, degli spostamenti brevi negli intervalli minimi interni alla liturgia del giorno. Luce già magneticamente traboccante di riflessi e riverberi, scomposta o totale, che penetra la scena, anche nei dettagli indispensabili di cui è tante volte affollata. Luce energica, ma che sa piegarsi duttile nelle modulazioni intimiste, nostalgiche, nella medietà delle attese e dei riflessi, in una ricerca ultima di armonia, di felicità. In questa natura i suoni che ci conquistano sono quelli d’una sinfonia, originata da una urgenza vitalistica che trova compiuta espressione nella tensione al colore puro, e complessa pure nella orchestrazione dei tempi sui quali Polizzi posa le sue favole».

 

BIOGRAFIA SINTETICA A CURA DI ELISA MANDARA’

Franco Polizzi ha tracciato con grande eleganza il percorso alla sua arte. Nasce a Scicli, per lui molto più che poetico canovaccio paesaggistico. Immediata la vocazione alla pittura, come attesta il cursus degli studi: Scuola d’Arte a Siracusa, quindi Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove si laurea brillantemente, ottenendo pure, come borsa di studio, la sua prima esposizione prestigiosa, presso la Fondazione Bevilacqua La Masa. Tra le innumerevoli esposizioni nazionali, la X Quadriennale d’Arte di Roma, dove esporrà più volte al Gabbiano, galleria centrale della capitale. Tra le mostre internazionali, Art Exposition Chicago, Fiac di Parigi e Basilea. Lo ospitano gallerie quali la Forni di Bologna e la milanese Bergamini. Il legame con la terra d’origine Polizzi coltiva tramite il sodalizio intrecciato con alcuni dei suoi più significativi attori, raccolti nel Gruppo di Scicli: Piero Guccione, Sonia Alvarez, tra i suoi amici più cari, coi quali fonda un progetto estetico di gruppo, se non di scuola, centrale nella promozione sovraregionale di questo territorio. Ricca la bibliografia critica, sostanziata delle voci di Lucio Barbera, Stefano Crespi, Marco Di Capua, Stefano Fugazza, Guido Giuffrè, Marco Goldin, Domenico Guzzi, Elisa Mandarà, Celide Masini, Paolo Nifosì, Giorgio Soavi, Claudio Strinati, Antonello e Duccio Trombadori, Lorenza Trucchi, Vittorio Sgarbi, Enzo Siciliano, Marco Vallora.

 

 

Franco Polizzi

Nota biografica

Franco Polizzi ha tracciato con grande eleganza il percorso alla sua arte. Nasce nel 1954 a Scicli, per lui molto più che poetico canovaccio paesaggistico: la sua luce, i suoi scenari naturali e architettonici costituiranno il sostrato profondo di un corpus ricco di motivi originali e suggestioni di ascendenza complessa. Scicli sarà, per il pittore, lo spazio edenico delle origini, quella matrice biografica metabolizzata e reinventata nel canto elegiaco del distacco, nella poesia altra del ritorno, quando Franco Polizzi, dopo una lunga permanenza a Venezia e poi a Roma, sceglierà di fissare il suo studio in Sicilia, in quel suggestivo lembo di Mediterraneo che è la provincia di Ragusa.

Immediata la vocazione alla pittura, come attesta il cursus degli studi: Scuola d’Arte a Siracusa, quindi Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove è allievo di Carmelo Zotti ed Edmondo Bacci, e dove si laurea brillantemente, ottenendo pure, come borsa di studio, la sua prima esposizione rilevante, presso la Fondazione Bevilacqua La Masa.

Per Franco Polizzi inizia un percorso intenso espositivo, la cui prima tappa significativa è la X Quadriennale d’Arte di Roma, nel 1975.

Nel 1978 torna a Scicli, per riqualificare lo sguardo sui luoghi, per approfondire il problema dello spazio all’interno dell’opera, anche alla luce degli artisti cari, Piero della Francesca, Vermeer, Velasquez, Corot, Picasso, Morandi e, primo fra tutti, Bonnard. È in questo periodo che Franco Polizzi intreccia un sodalizio importante con alcuni degli artisti iblei più significativi, Piero Guccione, Franco Sarnari, Sonia Alvarez, Carmelo Candiano, coi quali costituirà il nucleo storico del Gruppo di Scicli, un progetto estetico di gruppo, se non di scuola, centrale nella promozione sovraregionale del territorio ibleo.

Nel 1984 sigla un accordo professionale con la prestigiosa Galleria romana “Il Gabbiano”. E sempre notevoli sono le gallerie che, nel tempo, ospitano le diverse collezioni dell’artista, tra le quali citiamo Forni (Bologna), Bergamini (Milano), Basile e Galleria 61 (Palermo), Il Sagittario (Messina), Il Cenacolo Piacenza, Il Tempietto Brindisi, Casa dei Carraresi Treviso.

Dopo la prima personale nella Capitale, sarà presente in numerose esposizioni internazionali, tra cui Art Exposition Chicago, Fiac di Parigi e Basilea, e nazionali, come la XXXI Biennale di Milano, il XXX Premio Suzzarra a Mantova, il Quarantaduesimo Premio Michetti a Francavilla a Mare. Al 1996 risale la splendida antologica a Treviso, presso Casa dei Carraresi, curata da Marco Goldin. Nel ’99 partecipa alla collettiva Elogio del pastello, presso Palazzo Sarcinelli, e alla XIII Quadriennale d’Arte di Roma, dove l’opera Torretta degli Iblei è acquistata dalla Camera dei Deputati. Segue la bipersonale con Sonia Alvarez, a Palermo, e le numerose collettive con il Gruppo di Scicli, tra le quali si riportano Bologna, presso la Forni, e Monza. Con Goldin è ancora a Palazzo Sarcinelli, nella mostra Per Amore.

Nel 2002 La rupe di Scicli è collocata a Palazzo Spadaro di Scicli, per commissione del Comune, e nel 2003 l’opera Luce dentro guadagna le pareti del Senato. Del 2004 è l’esposizione Sette artisti del Gruppo di Scicli per il Senato, ospitata dai Musei di San Salvatore in Lauro, a Roma, e dalla Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere” di Catania. Nel 2005 espone in seno ad un Trittico disegnato da Marco Goldin per il Piccolo Miglio in Castello, a Brescia, quindi, nel 2006 è con una personale a Roma, presso la galleria “Andre”. Sempre nel 2006 espone a Palermo, presso la “Galleria 61”. Nel 2007, su invito di Vittorio Sgarbi, partecipa alla mostra Arte Italiana 1968 – 2007, presso Palazzo Reale di Milano, e nello stesso anno espone presso la galleria “Dir’Arte” di Modica. Nel 2008 espone presso le Antiche Fabbriche Chiaramontane di Agrigento col Gruppo di Scicli (con il quale condivide numerose kermesse espositive, tra cui speciale rilievo riveste quella del 2010, a Taormina, presso Palazzo dei Duchi di Santo Stefano) e in assolo presso la galleria “Quadrifoglio” di Siracusa.

Intensa l’attività espositiva attuale: a fine 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia e a dicembre partecipa alla collettiva Paso doble, presso la “Koinè” di Scicli, curata da Elisa Mandarà. Nel giugno del 2012 è tra i protagonisti dell’esposizione Viaggio in Sicilia / 5, realizzata su un Progetto di Planeta, presso Casa Planeta, a Menfi (Agrigento) e a settembre è a New York, presso la Bernarducci Meisel Gallery, in una mostra che raccoglie il Gruppo di Scicli, Contemporary Painters and Sculptors From Southern Sicily.

Ricca la bibliografia critica, sostanziata delle voci di Lucio Barbera, Stefano Crespi, Marco Di Capua, Stefano Fugazza, Guido Giuffrè, Marco Goldin, Domenico Guzzi, Elisa Mandarà, Celide Masini, Paolo Nifosì, Giorgio Soavi, Claudio Strinati, Antonello e Duccio Trombadori, Lorenza Trucchi, Vittorio Sgarbi, Enzo Siciliano, Marco Vallora.

Attualmente vive e lavora nella campagna di Scicli.

 

 

 

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