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14/11/2025 08:31

Fuoco di Sant’Antonio, aumentano i casi. Pregliasco: «Attenzione agli occhi»

Sintomi, cause, cure e come avviene il contagio

di Redazione

Genova – Impennata di casi del fuoco di Sant’Antonio. «Dall’estate 2024 registriamo un aumento, in Liguria c’è stato un boom estivo», spiega il virologo Fabrizio Pregliasco. Anche nel Lazio si registra un numero crescente di contagi. «I medici di medicina generale mi riferiscono che i casi sono aumentati – conferma Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei medici di Roma –. L’invito è di vaccinarsi, almeno i fragili e gli anziani oltre i 65 anni». Ma quali sono le cause? E i sintomi e le cure? Le risposte del direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it.

Non è chiaro quali sono le cause. Stress, patologie che riducono il sistema immunitario, una maggiore attenzione e segnalazione di un problema che in passato rimaneva spesso nascosto.

Se uno tocca le vescicole si può contagiare, quando non sono croste, quindi nella fase produttiva. Se si schiacciano e si toccano ci si contagia. Mentre la varicella è a trasmissione respiratoria ed è una delle malattie di per sé più contagiose.

Bisognerebbe prendere degli antivirali orali subito, il più velocemente possibile dall’eruzione, come la Ciclovir o il Valaciclovir, il Famciclovir, sono tre farmaci che riducono la durata e la possibilità di complicanze. Poi antidolorifici e un’attenzione anche alle vescicole perché non si infettino: se ci si gratta si rischiano sovrainfezioni.

Attenzione agli occhi. Dipende da dove si viene colpiti, perché in pratica il virus rimane in un ganglio nervoso. I più sfortunati sono quelli che vengono colpiti al trigemino, perché le persone mi riferiscono gli viene voglia di “togliersi l’occhio” proprio a causa del dolore inesistente.

Quanto può durare?

Può arrivare a un anno e più, con l’uso addirittura di antidepressivi. Si è provato di tutto, a volte anche hanno provato a fare anche la alcollizzazione dei gangli nervosi, però senza risultato. Ma proprio in quelle situazioni dove la tempistica di questo fastidio si prolunga finita la parte classica dell’arrossamento delle vescicole.

Come distinguerlo?

È la riattivazione, perché uno la varicella non è detto che uno si ricordi neanche di averla fatta. Magari qualche vescicola che uno non ci ha fatto neanche caso e poi rimane nel ganglio nervoso.

Chi deve vaccinarsi?

Il calendario nazionale prevede l’offerta attiva dai 65 anni, dai 50 anni se ci sono comorbidità, ma anche i giovani diciottenni adulti a rischio. Ormai si usa il vaccino ricombinante adiuvato, si chiama Shingrix, due dosi di almeno due mesi. Ci si può vaccinare anche dopo la malattia, perché ci sono rischi di recidiva e anche di riattivazione. Nel caso già subito attendere almeno 6 mesi.