di Redazione

PALERMO, 20 DIC Non è una mummia, come si credeva.
Ma questo è l’unico mistero finora svelato sulla piccola trovata
in un baule durante in un deposito del cimitero dei Rotoli di
Palermo. Una settimana fa la scoperta, oggi un esame dei resti
da parte dell’antropologo fisico Dario PiombinoMascali,
studioso di mummie e ispettore della Sovrintendenza ai Beni
culturali di Palermo. L’ispezione ha consentito di accertare che
il corpo della bambina non è stato sottoposto a processi di
mummificazione. Lo scheletro è rivestito con un abito prezioso e
imbracato in una armatura di fil di ferro appositamente
allestita. Il capo, che presenta tracce di una fasciatura, è
ornato da una coroncina di rose. Ma la scoperta più sorprendente
è venuta dall’ispezione del baule. Sono venuti fuori frammenti
di ossa, alcune di persone adulte, e un biglietto con la scritta
“San Prospero”. E una data: 25 settembre 1977. Questa è l’unica
traccia sulla storia della piccola che viene così riportata a 40
anni fa (potrebbe essere l’epoca della morte).
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