di Redazione


Portare la raccolta differenziata in provincia di Ragusa dal 7 al 50%.
Ha le idee chiare Gianni Vindigni, presidente, dal 7 luglio scorso, di Ato Ambiente Ragusa. Dopo avere salvato il milione di euro che l’Unione Europea, attraverso l’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, aveva destinato al Piano di Comunicazione per educare la popolazione alla raccolta differenziata, Vindigni ha impegnato il venti per cento di quella somma per iniziare un percorso formativo e informativo nelle scuole, senz’altro il metodo più efficace per arrivare alle famiglie, educando peraltro le nuove generazioni.
Tale attività è stata preceduta peraltro dal coordinamento dei Piani d’ambito comunali con quello provinciale, che erano in assoluta discrasia gli uni con gli altri. Il presidente Vindigni ha lavorato in questi mesi avvalendosi della consulenza di uno dei maggiori esperti nella materia, il professore Attilio Tornavacca, e di un suo valente collaboratore, Raphael Rossi. Il progetto di gestione della raccolta differenziata che ne è nato, e il conseguente piano di comunicazione, è stato così apprezzato dalla conferenza dei sindaci iblei da indurre tutti i primi cittadini, all’unanimità, a chiedere la replica dell’illustrazione del progetto nei dodici consigli comunali della provincia.
Ma qual è il programma che porterà gli abitanti della provincia di Ragusa a differenziare i rifiuti solidi urbani e a cambiare in maniera copernicana le proprie abitudini al riguardo? “Da qui a qualche mese chiederemo ai Comuni la cessione della Tarsu, la Tassa sui rifiuti –spiega con pacatezza Gianni Vindigni-. Attualmente l’Ato Ambiente vive infatti solo di finanza derivata. Contestualmente a tale passaggio di testimone dovrebbe avvenirne un altro. Ovvero, quello del personale in forza nei settori ecologia dei dodici Comuni. Contestualmente, decadranno i contratti che i singoli comuni hanno con le ditte private e relativi allo spazzamento delle strade, e al ritiro degli Rsu. L’Ato Ambiente potrà a questo punto indire la gara d’appalto per l’affidamento della raccolta differenziata”.
Come cambierà per i cittadini la modalità di conferimento dei rifiuti? “Intanto, scompariranno i cassonetti. La ditta appaltatrice conferirà dei sacchetti di plastica, di colore diverso, agli utenti. Tre volte la settimana sarà effettuato il ritiro a domicilio dell’umido (i rifiuti derivanti da residui organici, come il cibo, ad esempio), una volta la settimana gli operatori ecologici ritireranno a casa carta e cartone, una volta il vetro e una volta la settimana la plastica e le lattine di alluminio.
Uno dei sei giorni la settimana sarà dedicato alla raccolta porta a porta dei rifiuti indifferenziati: la plastica o la carta non pulita, le bombolette della schiuma da barba, gli spray, le bottiglie di vetro dei profumi, tanto per dare un’idea.
In futuro, i sacchetti potrebbero avere dei codici a barre per identificare i cittadini più virtuosi, che riciclano di più e che per questo motivo potranno essere premiati con un credito d’imposta sulla tassa dei rifiuti. Inoltre, abbiamo chiesto all’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque di autorizzarci a un progetto pilota, riservato a settantacinquemila abitanti (che potrebbero corrispondere a quelli dei comuni di Monterosso Almo, Acate e Scicli) per la dotazione di “cassonetti intelligenti”, che si aprono con un badge, una sorta di carta bancomat.
Una volta conferita la bottiglia di vetro e il cartone, il cassonetto accredita una somma in favore dell’utente, che vedrà così scalato il suo debito nei confronti dell’Ato Ambiente per la raccolta dei rifiuti.
Da ora in poi i cittadini sapranno che le tasse che pagano per la nettezza urbana saranno interamente destinate a quel servizio, e a nient’altro.
Certo, nei primi due anni non sarà possibile percepire un abbassamento dell’imposta, ma dopo due anni, da quando il ciclo virtuoso sarà definitivamente avviato, la Tarsu si abbasserà progressivamente.
Un auspicio? “Avere un’unica discarica provinciale, far partire i dodici centro comunali di raccolta, dove i rifiuti stazioneranno in attesa di essere conferiti al Conai, con cui intanto avremo stipulato una convenzione, mentre i due centri di compostaggio, quello di Vittoria, autorizzato per 20 mila tonnellate l’anno, e quello di Ragusa, per 10 mila tonnellate l’anno (per un totale in provincia di 30 mila tonnellate l’anno di compost), potranno finalmente riciclare l’umido, e consentire di allungare, fino al doppio dell’attuale, la vita dell’unica discarica provinciale.
Accadrà così che i nostri agricoltori potranno acquistare il compost di qualità migliore per concimare i loro terreni, mentre quello più scadente servirà per coprire i rifiuti che andranno in discarica. La completezza del ciclo virtuoso che abbiamo immaginato in questi primi sei mesi (mi sono insediato in luglio, voglio ricordarlo), candidano l’Ato Ambiente Ragusa a un ruolo di eccellenza in Sicilia, superiore a quello di Kalat Ambiente, che, a differenza di noi non gestisce alcuna discarica.
Un presidente motivato e combattivo, con le idee chiare e grandi capacità gestionali, Vindigni, e un obiettivo ambizioso: passare, entro il 2008, dal 7% di differenziata, al 50%. “Un traguardo possibile, in cui credo”.
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