Attualità
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07/03/2010 00:38

Gianni Vindigni: Riaprirò la discarica di Scicli e amplierò Ragusa e Vittoria

"Nessuna emergenza rifiuti"

di Gazzettadelsud

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Ragusa – Si potranno presto ampliare le discariche di Pozzo Bollente a Vittoria e Cava dei Modicani a Ragusa. È possibile il ripristino di “San Biagio” a Scicli ed almeno un nuovo sito idoneo è stato individuato a Ispica.
Non esiste, né c’è rischio di emergenza rifiuti in Provincia. E ciò grazie all’opera di Ato Ambiente. Lo giura il presidente Gianni Vindigni. Quasi un… paradosso, dato che l’Ato è spesso nell’occhio del ciclone, accusato di inerzia ed inefficienza. Accuse che si reiterano giorno dopo giorno e che, da ultimo, giungono dirompenti da Vittoria, ove “Pozzo Bollente” si sarebbe trasformata in una “mina” ambientale, ormai prossima all’esplosione.
Un j’accuse che scivola come acqua sulla pelle di Vindigni che, piuttosto, rilancia: «Domani – spiega – è convocata l’assemblea dei soci di Ato Ambiente, mentre nel pomeriggio sarò a Vittoria, in audizione da parte di due commissioni consiliari. Martedì, invece, incontrerò i giornalisti: tutte occasioni propizie per illustrare, ma con carte alla mano, come stanno realmente le cose e per dipanare il fango che periodicamente viene gettato sul sottoscritto e sull’Ato che, invece, hanno portato avanti tutti gli adempimenti di legge e scongiurato ogni paventata emergenza-rifiuti che, piuttosto, è comune in tanti altri ambiti della Sicilia».
– Ma presidente, a Vittoria denunciano che “Pozzo Bollente” è satura, che la salute dei cittadini è ad altissimo rischio e che urge trasferire il conferimento a Cava dei Modicani. Come stanno le cose?
«A Vittoria – incalza Vindigni – è già iniziata la campagna elettorale! Con ciò che ne consegue. Lei pensa che si potrebbe conferire se non fosse tutto in regola? Ci sono voluti mesi per avere l’autorizzazione integrata ambientale e sei-sette conferenze di servizio. Inoltre, si sta procedendo a Pozzo Bollente, così come a Cava dei Modicani, a “tritovagliare” i rifiuti. Ossia a separare l’umido dal solido, così come imposto per legge dal nuovo anno. L’Ato Ragusa è tra i pochi ad aver ossequiato questa normativa che, peraltro, permette di raddoppiare la capacità di abbancamento».
– Sarà, ma ciò non toglie che la vita residua delle discariche è ormai molto limitata e che, ad onta dei suoi stessi proclami, la differenziata è ben lungi dal partire, in maniera sistematica, in tutti i comuni!
«Ed in effetti – ribatte ancora il vertice della spa – l’Ato non è rimasto con le mani in mano. Abbiamo fatto richiesta di ampliare le due discariche in atto funzionanti; è possibile riattivare quella di “San Biagio” a Scicli; abbiamo individuato vari siti, di cui uno in particolare ad Ispica, per realizzare nuove discariche. Ma senza soldi non si può cantar messa! Ed in primis, occorrono le autorizzazioni. Pensi che sono ben diciotto, tra enti locali, Asp, Provincia e organismi regionali, le istituzioni che devono necessariamente esprimersi in maniera favorevole. Il presidente Vindigni potrebbe anche imporre l’apertura di una discarica, ma se un consiglio comunale si oppone, non si può far niente. Quanto ai finanziamenti, anche in questo caso, abbiamo le carte in regola, ma se non ci danno i soldi, non possiamo operare».
– Resta il fatto che la differenziata non è partita e che il percolato tracima in ogni discarica….
«Dimostreremo con atti ufficiali – ribatte ancora Gianni Vindigni – che l’Ato è assolutamente esente da colpe. Non mi faccia anticipare nulla. Martedì nel briefing con i giornalisti, avrete le prove: a fare il mea culpa devono essere proprio i comuni! Quanto al percolato, viene prodotto nelle discariche di tutto il… mondo. In quelle gestite da Ato Ragusa, viene recuperato e smaltito nel centro autorizzato di Lamezia Terme».
– Presidente Vindigni, e della telenovela dei centri di compostaggio, in particolare quello già inaugurato del capoluogo, che ci dice? Funziona, oppure no?
«Il centro di compostaggio di Cava dei Modicani – replica ancora Vindigni – funziona perfettamente. Ma non si può attivare una centrale nucleare per accendere una… lampadina! La capacità di conferimento dei nostri soci è così bassa che è assolutamente antieconomico attivare la struttura. Per questo, stiamo aprendo l’impianto ai comuni fuori provincia, per garantirci una capacità di conferimento almeno dieci volte superiore. E quando partiremo, i primi invitati saranno il consigliere provinciale Iacono e quello comunale Calabrese che dovranno ricredersi e scusarsi pubblicamente per le falsità propalate!».