Il commando di ignoranti che doveva eseguire gli ordini confuse “La Carbonara” di Campo de’ Fiori con il ristorante “Il Matriciano” del quartiere Prati
di Giuseppe Savà

Roma – Giovanni e Peppino vivevano a Roma da meno di anno. E quasi tutti i giorni l’appuntamento per i due siciliani era con la cucina tipica romana: coda alla vaccinara, fiori di zucca, pasta alla gricia.
Il loro ristorante preferito?
“La Carbonara”, a Campo de’ Fiori.
I loro pranzi e le loro cene erano sempre sorvegliati da angeli custodi della Polizia e dei Carabinieri.
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A Palermo si era riunita la Cupola e aveva deciso di fare una strage nella Capitale: le armi e l’esplosivo erano arrivati con un camion.
Ma il commando di ignoranti che doveva eseguire gli ordini confuse “La Carbonara” di Campo de’ Fiori con il ristorante “Il Matriciano” del quartiere Prati.
Totò Riina innervosito diede ordine al commando dei killer di tornare in Sicilia.
L’attentato bisognava farlo qui, a Capaci.
Giuseppe Peppino Ayala tornò alla “Carbonara” di Campo de’ Fiori dopo dieci anni da quell’ultima cena del maggio 1992 con Giovanni Falcone.
“La signora, la proprietaria, e un paio di camerieri, come mi hanno visto, mi sono venuti incontro e mi hanno abbracciato con affetto come se mancassi da pochi giorni. Avevano capito il mio imbarazzo e il mio dolore”.
“Il solito?” mi chiesero.
“Il solito. Grazie”.
Nella foto, La Carbonara e l’ex magistrato Giuseppe Ayala.
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