di Giovanni Migliore
Modica – Caro Sindaco,
sono poche le persone a cui piace essere corretti, specie se questo avviene pubblicamente. Mi spiace ribadire quanto avevo detto prima ma sono convinto che i lavori del Consiglio sono importanti e fondamentali per la gestione della Città. Noi dell’opposizione abbiamo un compito che è quello di vigilare, presentare eventuali lacune o imperfezioni. Se questo lavoro e studio, ogni volta, è trasformato in “adombrare e rendere veramente marginali le eccezioni procedurali che alla fine sul piano dell’efficacia dell’atto sono risultate essere inutili e inconsistenti” allora possiamo dire che a Modica l’opposizione non serve.
Il mio appunto in Consiglio è nato perché erano presenti in aula diverse versioni dello stesso documento. Questo pensiero è stato fortemente sostenuto sia da parte del Presidente del Consiglio e sia dal Segretario Generale, tantoché il Presidente ha chiesto che l’atto venisse ritirato per emendarlo, correggerlo e ripresentarlo. Il Presidente ha colto quanto da me ripreso dicendo: “Il suo intervento consigliere Migliore lo vedo come un momento costruttivo e fondamentale e anzi da oggi in avanti invito tutti gli uffici preposti e i dirigenti a fare pervenire nel fascicolo della Presidenza un documento ufficiale senza alcuna correzione, per avere in questo modo un documento che deve essere”Vangelo” e ognuno di noi può fare le proprie accezioni o discussioni”.
Lo stesso Assessore è rimasto meravigliato quando si è accorto che il regolamento emendato dalla Commissione non conteneva gli emendamenti del Tavolo Tecnico. L’Assessore aveva in mano il regolamento che proveniva dalla Commissione; la Presidenza aveva il regolamento che proveniva dal Tavolo Tecnico. Due atti diversi. Io non sono entrato nel merito dell’atto; sia i miei interventi che quelli dei colleghi della minoranza erano indirizzati, visto la bontà dell’atto, ad approvarlo (faccio memoria che il mio capogruppo Carpenzano aveva preannunciato un voto favorevole se l’atto rispecchiava tutte le volontà).
Ribadisco il motto da lei citato “Il saggio vede la luna mentre lo stolto vede il dito”. Il dito sappiamo chi è o chi sono, ma il saggio? Fortunatamente il Consiglio nella sua interezza lavora in modo oggettivo. Tutti gli atti corretti vengono votati all’unanimità (ad esempio Convenzione Servizi Sociali); spesso si utilizza lo spettro della minoranza solo per occultare i lavori fatti male.
Gentile Sindaco forse lei non ha una forma mentis giuridica, ma la forma diventa sostanza; spesso un documento viziato nella forma pone problemi di legittimità. Infatti le ricordo che l’atto sulle “Linee Guida del Centro Storico” non ha avuto l’immediata esecutività proprio per questo. Le linee guida oggi a Modica sono “aria fritta”, resta un documento bellissimo ma solo sulla carta. Se in Consiglio arriverà una copia corretta e ricca del lavoro fatto dalla Commissione, tutti lo voteremo e l’atto sarà esecutivo.
Allora è vero che uno può essere stolto perché appartiene alla “Minoranza” per definizione, ma l’invito rivoltomi a parlare di meno e a guardare “saggiamente” la “Luna” non mi sembra molto realistico, né rispettoso delle opinioni altrui.
Consigliere comunale
Giovanni Migliore
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