Ciclismo, Damiano Caruso, l’orgoglio ragusano che chiude primo degli italiani il Giro
di Redazione

Roma – La ventesima tappa del Giro d’Italia 2025 non ha deluso le aspettative ed è stata decisiva per la vittoria finale. La frazione è stata conquistata da Christopher Harper (Team Jayco AlUla) ma è stato il Colle delle Finestre a determinare la classifica finale. Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) ha staccato Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e la maglia rosa di Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), scollinando con un vantaggio utile per ribaltare il Giro.
Il britannico è stato poi aiutato dal compagno di squadra Wout Van Aert, concludendo la tappa al terzo posto e vincendo la Corsa Rosa numero 108. Arriva con circa 5 minuti di ritardo da Yates il gruppo maglia rosa, ricompattato dopo la scalata del Colle delle Finestre. La classifica finale vede Isaac Del Toro in seconda posizione a 3’56”, seguito da Richard Carapaz a 4’43”. Quarto il canadese Derek Gee (Israel-Premier Tech) a 6’23”.
Completa la top 5 un fantastico Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) che, a quasi 38 anni, ottiene la quinta piazza finale a 7’32” dalla maglia rosa. Il ragusano ha nuovamente dimostrato le sue qualità ed ottiene con merito il terzo piazzamento in carriera nei primi cinque posti della generale (secondo nel 2021 e quarto nel 2023).
Damiano Caruso è ormai un veterano del gruppo, ma continua a sorprendere per solidità, intelligenza tattica e spirito di sacrificio. Sempre composto, silenzioso fuori corsa e gran lavoratore in sella, ha conquistato negli anni il rispetto del gruppo e degli appassionati. Nel 2021 aveva già incantato gli italiani con uno strepitoso secondo posto al Giro, ma quest’anno ha confermato di avere ancora carburante e ambizione.
Pilastro del team Bahrain Victorious, è stato al fianco di campioni come Vincenzo Nibali, Mikel Landa e Pello Bilbao, ma in questa edizione ha potuto correre per sé stesso. La sua regolarità in salita, la gestione perfetta degli sforzi e una lucidità tattica rara gli hanno consentito di restare sempre nel vivo della corsa, concludendo davanti a tanti nomi blasonati.
Al traguardo di Roma, con la consueta umiltà, ha dichiarato ai microfoni Rai: “Essere il primo italiano in classifica a quasi 38 anni è motivo d’orgoglio. Questo risultato lo dedico alla mia famiglia e alla mia terra, la Sicilia.”
Caruso rappresenta un modello di longevità sportiva, ma anche un esempio umano di dedizione e lavoro silenzioso. In un ciclismo che cerca continuamente nuovi volti, Damiano è la prova vivente che l’esperienza ha ancora molto da dire.
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