Napoli - Il Tar della Campania ha sospeso, fino al prossimo 9 gennaio, la revoca delle licenze per «La Sonrisa», il Castello delle cerimonie. L'esercizio di attività alberghiera e contestuale cessazione delle attività alberghiera e di ristorazione rimangono in bilico. A dare notizia dello stop a matrimoni e banchetti era stata stamani Ilaria Abagnale, sindaca di Sant'Antonio Abate, comune della provincia di Napoli dove si trova la struttura, nota anche per alcuni format tv. I giudici amministrativi nel decreto ritengono che «sia opportuno disporre la sospensione del provvedimento impugnato fino alla camera di consiglio del 9 gennaio 2025, al fine di consentire la prosecuzione dell'attività commerciale» e «unicamente in relazione agli eventi già programmati» (di cui viene indicato un elenco) e «alle prenotazioni alberghiere già effettuate, con esclusione di ogni altra ulteriore attività". Al Comune viene ordinato «di controllare il rispetto dei termini della presente misura cautelare».
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La revoca delle licenze comportava la cessazione immediata delle attività alberghiere e di ristorazione. Secondo il comunicato ufficiale, se le società non avessero ottemperato al provvedimento, anche parzialmente, il Comune avrebbe proceduto alla chiusura forzata dei locali attraverso l'apposizione di sigilli. L'immobile è stato colpito da una sentenza definitiva che ha disposto la confisca del bene per reati di lottizzazione abusiva.
Cosa diventerà il Grand Hotel La Sonrisa?
La sindaca ha espresso l'intenzione di dare nuova vita a questa importante area, seguendo le indicazioni della Corte di Cassazione, che ha suggerito due alternative: la demolizione o il recupero del compendio immobiliare attraverso una pianificazione adeguata.
Cos'è il Castello delle Cerimonie?
Sale con arazzi, troni regali e dipinti sul soffitto, sposi portati in corteo da carrozze bianche trainate da cavalli, il volo dei colombi, fate alate e cascate di fiori, fuochi d'artificio, ma soprattutto cibo a volontà. Ogni desiderio e ogni eccesso era consentito nel Castello noto come la casa «dei matrimoni napoletani» che, ben presto, ha superato i confini locali per diventare un fenomeno nazionale. In verità anche per comunioni e compleanni non si lesinano decorazioni e spese folli. A rendere famose le cerimonie simbolo di eccesso e divertimento ha contribuito anche il reality. Protagonisti sono gli sposi con i loro desideri eccentrici, le bambine che ricevono il sacramento della comunione e soprattutto loro, donna Imma e Matteo eredi di don Antonio Polese e della moglie Rita Greco.
Grand Hotel La Sonrisa chiude
La famiglia Polese ha versato in questi otto mesi al Comune un canone per l'occupazione del suolo senza titolo di 29mila euro al mese, annunciando l'intenzione di far ricorso anche alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Ma la storia giudiziaria che ha portato a quest'epilogo è piuttosto lunga. Dal 1979 fino al 2011 secondo la Procura, attorno e dentro la Sonrisa si è costruito in maniera ininterrotta e abusiva. Per almeno tre decenni, quella che prima era solo un campagna è diventata la mecca per sposi eccentrici e festeggiamenti in grande stile. Nessun titolo autorizzatorio, aveva decretato nel 2016 una sentenza del Tribunale di Torre Annunziata, da pochi giorni esecutiva. Ci sono voluti otto anni per arrivare alla lettura della sentenza di Cassazione, cui si era appellata la famiglia Polese dopo la Corte d'Appello. In 32 anni sono andati prescritti i reati di abusivismo edilizio, per i quali erano stati condannati Rita Greco, moglie di Antonio Polese che per il pubblico della serie tv era diventato il Boss delle Cerimonie, e il fratello del patron, Agostino Polese, meno noto del primo ma con il ruolo di amministratore della società.
Il Castello delle cerimonie sui social
Alla morte di Antonio Polese nel 2016, a ereditare l'impero di famiglia la figlia Imma Polese e il marito Matteo Giordano. La coppia da sempre è molto attiva sui social, il suo profilo TikTok donnaimmapoleseofficial è seguito da 227mila follower e ha raccolto fino ad oggi più di 2 milioni di like. Le ricette di donna Imma, le sale allestite secondo i desideri degli sposi, addirittura una giostra costruita in giardino, e poi la dimensione familiare proiettata in pubblico con il marito mentre cucina per il pranzo, anche questo diventato un business con la pubblicazione di un libro di ricette.