Giudiziaria
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14/06/2022 07:35

É l’ex calciatore del Torino Omolade il cadavere nell’auto, resta il giallo

Simbolo della lotta al razzismo, soffriva da giorni di dolori alla gamba: esclusa la morte violenta, attesa l'autopsia

di Redazione

É l'ex calciatore del Torino Omolade il cadavere nell'auto, resta il giallo
É l'ex calciatore del Torino Omolade il cadavere nell'auto, resta il giallo

 Palermo – Il mondo del calcio piange Akeem Omolade Oluwuashegun, 39enne attaccante che nell’ultima stagione ha giocato con la maglia dell’Altofonte nella prima categoria siciliana: aveva assaggiato anche la Serie A nel 2003 col Torino. Due anni prima, in B con il Treviso, il suo nome era diventato un simbolo della lotta al razzismo nel mondo dello sport. Nel 2001 i compagni del club veneto si dipinsero il volto di nero per solidarietà dopo che imbecilli ultrà si erano schierati contro il suo acquisto (foto). “La cosa strana è che invece di essere una grande lezione, quel gesto peggiorò le cose – raccontò anni fa – perché la gente normale se ne dimenticò in fretta. Mentre gli avversari razzisti no: sapevano che era una cosa che mi dava fastidio e cominciarono a bersagliarmi ogni volta. Ovunque sempre la stessa storia. Sempre la stessa frase. Come un’ossessione. Uno pensa che fare il calciatore sia bellissimo. Beh, posso assicurare che andare a farsi riempire di offese su campi sperduti non è poi così divertente”.

Il calciatore nigeriano è stato trovato morto ieri in una Peugeot in via Martoglio, a Ballarò. Il corpo non presentava lesioni esterne: esclusa quindi la morte violenta.  Negli ultimi giorni era andato più volte in ospedale per dolori a una gamba, senza risolvere il problema. Proprio in mattinata avrebbe dovuto fare un esame al Policlinico, ma non riusciva a camminare. Un amico è passato a prenderlo con la sua macchina, la Peugeot, per accompagnarlo, ma appena Omolade è salito sull’auto s’è sentito male. E’ stato l’amico, a differenza di quanto inizialmente filtrato, a dare l’allarme e non alcuni passanti. Quando sono arrivati i soccorsi, non c’era più nulla da fare. I carabinieri stanno acquisendo la documentazione medica per provare a capire le cause della morte. Omolade vive da anni in Italia e ha un figlia piccola: oltre a giocare a calcio faceva il traduttore in tribunale e – in base a quanto riferisce la sua famiglia, assistita dall’avvocato Antonio Cacioppo – non avrebbe avuto nessun problema di salute. Le indagini sono in corso e probabilmente solo l’autopsia potrà rivelare la reale causa della morte.