Ragusa - È entrato nel vivo davanti al giudice del Tribunale monocratico di Ragusa, Gaetano Di Martino, il processo per abbandono di minore del piccolo Vittorio Fortunato. Sono stati sentiti tre testi, un ispettore della polizia, una collega di lavoro dell’imputata e il primario di neonatologia. Poi rinvio al 14 marzo prossimo per l’escussione di altri testi. Tutti hanno ripercorso le dichiarazioni rese in fase di indagine. Sotto processo c’è la madre naturale, originaria di Modica, del bimbo trovato in strada a Ragusa. Il bimbo era stato portato in ospedale con il cordone ombelicale non clampato e, per questo, con un elevato rischio emorragico e con temperatura corporea e glicemia non valutabili strumentalmente il che significa, ha spiegato il medico, che era in una condizione grave di ipotermia e di ipoglicemia. Non aveva alcun ematoma o ferite. Il fatto di essere stato partorito nel bagno di casa della donna, cosa che si seppe qualche giorno dopo, costituiva un ulteriore fattore di rischio per la vita del neonato.
Il padre naturale, deceduto per cause naturali nella notte tra il 2 e 3 giugno scorso, il 4 novembre del 2020 ne simulò abbandono e ritrovamento davanti al suo esercizio commerciale nel capoluogo ibleo. Il piccolo da quando aveva una ventina di giorni di età è stato affidato a una famiglia di fuori provincia ed è al centro di una contesa legale.