Vittoria - Con la sentenza della Quinta sezione penale della Corte di Cassazione è calato il sipario sulla vicenda giudiziaria nata dall’operazione “Survivors”. I giudici romani hanno confermato le condanne emesse il 14 settembre 2023 dalla Seconda sezione della Corte d’Appello di Catania in riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Ragusa il 29 giugno 2021.
I ricorsi della difesa sono stati dichiarati ammissibili ma respinti. Passate in giudicato, quindi, le condanne per associazione mafiosa inflitte ai fratelli vittoriesi Giambattista Ventura e Filippo Ventura. Il primo in Appello è stato condannato a 15 anni e mezzo di reclusione rispetto ai 18 anni del primo grado; il secondo a 26 anni ed otto mesi di reclusione, rispetto a 28 anni, in continuazione con la sentenza di condanna a 12 anni emessa della Corte d’Assise d’Appello il 23 aprile 2012.
Queste le altre condanne diventate definitive: 15 anni per Rosario Nifosì, con uno sconto in appello di un anno; 9 anni per Salvatore Macca, pena confermata; 9 anni e 4 mesi per Salvatore Nicotra, con la riduzione di 8 mesi rispetto al primo grado; 9 anni per Francesco Giliberto, pena in Appello ridotta di 2 anni; 13 anni e sei mesi per Angelo Ventura, figlio di Titta, con uno sconto in Appello di un mese. Nè dà notizia su La Sicilia Salvo Martorana.
Con il rigetto dei ricorsi per Cassazione sono stati arrestati su ordine del Pg Nicotra, Giliberto e Macca. Nicotra è stato ristretto al carcere di Ragusa, era stato in custodia cautelare per 22 giorni: dal 15 settembre al 5 ottobre 2017. L’unico imputato ad essere stato assolto in secondo grado con formula piena «per non aver commesso il fatto», è il comisano Maurizio Angelo Cutello, 53 anni. Le accuse nei suoi confronti sono cadute in toto davanti alla Corte d’Appello di Catania che lo ha assolto. La sentenza è definitiva visto che non è stata appellata dalla Procura Generale.
Il blitz permise – secondo l’accusa – di appurare l’esistenza di un sodalizio criminale della “stidda”, che nei comuni di Vittoria e Comiso era dedito ad «estorsioni ai danni di commercianti di prodotti ortofrutticoli e di altre imprese che operavano nell’ambito del mercato di Vittoria, così come ai danni delle aziende operanti in altri settori».