di Redazione
“Nelle liste ci sono figli di boss di partito, assessori trombati nel comune di Roma e addetti stampa di esponenti emiliani, non c’è un singolo rappresentante della società civile”. La componente Ecodem del Partito Democratico in Sicilia spara a zero sulla composizione delle liste per le Politiche e chiede la “testa” dei vertici regionali del partito: il segretario Francantonio Genovese e il suo vice, Tonino Russo.
È solo una delle tante reazioni dopo che è stato reso noto l’elenco dei candidati per la Camera e il Senato. A suscitare una pioggia di critiche sono in particolare due decisioni: la candidatura della figlia dell’ex ministro Salvatore Cardinale e l’esclusione dalla lista del vicepresidente della commissione antimafia Beppe Lumia.
“Portare in parlamento – afferma Renato Ruggiero, membro dell’Assemblea Costituente Regionale del Pd – la figlia senza meriti e a tutti sconosciuta di un ras politico costretto a non candidarsi in prima persona per la sesta volta da un regolamento sacrosanto è un comportamento di agghiacciante arroganza, autolesionistica stupidità e indifendibile debolezza che se non fermato immediatamente arrecherà danni elettorali gravissimi”.
Un’analisi condivisa, anche se con toni più soft, da uno degli eclusi “eccellenti”, Beppe Lumia: “Trovo sconcertante la presenza di alcune candidature e che il Partito democratico in Sicilia non abbia la stessa forte energia che sta dimostrando nelle altre regioni. Prima di sollecitare il rinnovamento ad altre formazioni politiche bisogna partire da dentro casa propria”.
L’ex presidente della commissione antimafia non nasconde anche le sue riserve su un altro suo collega di partito che invece è stato ricandidato, Mirello Crisafulli, coinvolto in passato in indagini antimafia poi archiviate. “Credo che la sua presenza non sia compatibile con l’obiettivo di dare fiducia e forza a quella Sicilia che vuole il cambiamento”.
A sostegno di Lumia si schierano anche Rita Borsellino e lo scrittore Carlo Lucarelli. Ma il segretario del Pd, Walter Veltroni, ribatte alle accuse: “Io sono refrattario all’idea che ciascuno consideri se stesso l’antimafia. L’antimafia è una pratica e non una persona. Lumia è un amico – aggiunge – penso che verrà a lavorare con me. E poi in Sicilia abbiamo candidato Finocchiaro e Borsellino e in Calabria De Sena”.
Quella di Lumia non è l’unica “grana”. In una lettera indirizzata ai segretari nazionale e regionale del Pd e ad Anna Finocchiaro, l’ufficio politico della provincia di Siracusa “esprime il proprio profondo disaccordo con le liste elettorali redisposte a Roma senza alcun legame con il territorio”. “L’esclusione della provincia di Siracusa dalle posizioni eleggibili delle liste – si legge nella missiva – è un fatto di gravità senza precedenti”.
E anche il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà, critica la decisione di non puntare più in Sicilia su Loredana Ilardi, la lavoratrice part time del call center Alicos, rappresentante sindacale aziendale della Slc-Cgil, che era stata indicata come possibile capolista alla Camera nella circoscrizione Sicilia Occidentale e che invece si trova adesso al nono posto, praticamente fuori gioco.
Fonte: Siciliainformazioni.com
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