Attualità
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29/01/2020 16:50

Godetevi il freddo finchè dura, avremo una estate a 46 gradi

Vivremo mesi di caldo insopportabile

di Redazione

Godetevi il freddo finche dura, avremo una este a 46 gradi
Godetevi il freddo finche dura, avremo una este a 46 gradi

Un caldo insopportabile. E’ quello che viremo dalla primavera prossima e per tutta l’estate 2020. 

I mesi da marzo ad agosto saranno alte, come negli ultimi anni, se possibile, un po’ di più. 

La primavera sarà contraddistinta da temperature diffusamente oltre la media, tra 0.5 e 1.5°C, su buona parte dell’Italia. Un trend a cui siamo già stati abituati negli scorsi mesi. Dopo un autunno con precipitazioni da record, infatti, siamo entrati nella stagione invernale che, almeno per ora, è stata caratterizzata dall’alta pressione: temperature miti e piogge scarse dunque, anche se nelle prossime settimana potrebbe esserci qualche sorpresa. Analizzando nel dettaglio la mappa che mostra le anomalie di temperatura previste per il trimestre primaverile, salta subito all’occhio lo scostamento dalle medie piuttosto marcato presente su praticamente tutta l’Europa, in particolare sul comparto orientale e russo.

Se le temperature saranno probabilmente sopra la media, a scendere saranno le precipitazioni, con un probabile deficit pluviometrico in particolare sulle nostre regioni meridionali a causa del persistere di un campo anticiclonico su parte del bacino del Mediterraneo. Tuttavia, non mancheranno brevi ma intense fasi perturbate in concomitanza con il passaggio di fredde correnti di origine polare o atlantica che interessano il continente in questa stagione intermedia.

Per quanto riguarda la prossima estate, dando uno sguardo alle proiezioni sul lunghissimo periodo, sembrerebbe proprio che anche quest’anno dovremo fare i conti con valori termici piuttosto elevati e sopra la media, verosimilmente per tutti e 3 i mesi della stagione. Questo dipende da un grande protagonista della bella stagione: l’anticiclone africano. Se fino a qualche tempo fa a dettar legge sul vecchio continente era il più mite anticiclone delle Azzorre di origine oceanica, già a partire dalla famosa estate rovente del 2003, e in modo stabile da 10 anni a questa parte, stiamo assistendo a una maggior ingerenza di masse d’aria provenienti dal Nord Africa, responsabili incontrastate delle ondate di caldo più forti e persistenti degli ultimi anni. Un caldo persistente e duraturo, dunque, quello che ci attende e che porterà inevitabilmente con sé una maggiore evaporazione dai mari e dunque più umidità nei bassi strati. Questo si traduce in fenomeni che possono essere anche pericolosi per la nostra salute, un esempio su tutti l’afa, o che rischiano di incidere sulla sicurezza, come la maggiore disponibilità di energia per lo sviluppo di forti temporali. Non sono da escludere, infatti, eventi meteorologici estremi come tornado o grandinate dovuti allo scontro tra masse d’aria completamente diverse: aria calda stazionaria sul bacino del mediterraneo da una parta e correnti più fresche ed instabili in discesa dal Nord Europa.

Insomma, ancora una volta ci troviamo alle prese con due facce della stessa medaglia: quella del riscaldamento globale.