Cultura
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01/10/2009 19:45

Grazie Moderatore, grazie PeppeNews

di Un Uomo Libero

Meteo: Scicli 27°C Meteo per Ragusa

Al Moderatore che lascia la conduzione del giornale per costruire un suo personale progetto di vita non possiamo che dire grazie stringendoci tutti insieme, gli usuari di ScicliNews, in un simbolico abbraccio. Non ci abbandona perché ha seguito una moda, una proposta giornalistica più allettante. Ci lascia perché è giusto così. Come il capitano di una nave ha aspettato, però, fino all’ultimo che un altro nocchiero occupasse il suo posto. In silenzio.

Il “giocattolo” che lui ha ideato e costruito, che ci ha regalato con un sorriso, questo giocattolo tuttavia risentirà, se vivrà, della sua assenza.

Molti hanno intonato peana, parecchi hanno scritto la loro gioia e il loro disagio. Tutti hanno confessato che, in fondo, l’uomo aveva saputo guidare con mano ferma e spirito sereno un bastimento in preda ai flutti di una politica, di una realtà sociale, di un mondo conflittuale ed eterno che non chiedeva risvegli bensì anestesie.

Tomasi di Lampedusa ricordava nel suo “Il gattopardo” per bocca del principe Salina all’incredulo Chevalley che i Siciliani “vogliono” solo il sonno e odiano chi vorrebbe svegliarli.

Ebbene questo sonno, a Scicli, è stato interrotto, disturbato forse, da un moscerino molesto che ha saputo svelare la misura di una realtà nient’affatto pacifica.

Scicli news è nato come un timido tentativo di raccontare la nostra piccola società. Si è trasformato in breve in una grande piazza virtuale dove tutto è accaduto. Dove molti hanno passeggiato, dove in tanti ci siamo incontrati e scontrati sulle cose di poco conto o sui perpetui dilemmi del vivere. E il moscerino riuscì a dimostrare che la città non era poi così dormigliona. Che i suoi abitanti sapevano anche tessere, come fili d’oro, sogni e speranze tra cautele e ardimenti.

Il Moderatore, con la sua pace olimpica, ha saputo dirigere un’orchestra di fiati, d’idee, di parole. Orchestrali a volte recalcitranti, qualche volta indisciplinati, qualche altra volta docili.

Resta sullo sfondo una collettività con la sua vita e i suoi drammi. Una collettività che si scopre diversa, cambiata per un sortilegio inspiegabile operato da un mago intelligente e buono.

“San Matteo”, la rocca, con il suo venerabile Duomo e le millenarie civiltà che in essa si sono lentamente sovrapposte, stratificate, non tollererà che si possano spegnere d’un tratto i riflettori di quella finestra sull’anima alla quale in tanti, da smisurate lontananze, si sono affacciati in un momento di struggente malinconia o d’inconfessabile abbandono.

Il foglio che ci ha amalgamato dopo secoli di divisioni e frantumazioni storiche in un vero e proprio popolo non può morire così. Aspetteremo, come sentinella l’alba, che qualcuno c’informi sul suo destino.

Socrathe, Un Uomo libero e quanti si sono affannati con ripetuto impegno nella ricerca di una verità, di una libertà, di un dialogo per la costruzione di un mondo migliore non potranno però, credo, esistere all’infuori di questa splendida, magica e conclusa avventura.

C’è un tempo per tutte le cose, ammonisce il Qohelet. Chi non nasce non muore mai, affermava Pasolini. Questo tempo forse è già qui. Presente, tra noi. Qualsiasi novità in ogni caso non saprà mai cambiare il passato. La storia ne ha già fissati i contenuti, i limiti, la dimensione. Il Semplicista, Il Martello sono stati antenati preziosi che hanno scritto pagine importanti della vita del nostro paese. In questo solco, in questa tradizione, Sciclinews vivrà.

Al carissimo Moderatore non solo gli auguri ma soprattutto il riconoscimento della sua invenzione utile.

Sono certo che, nel suo nuovo ruolo, saprà ottimamente fare come fino ad ora ha fatto per il bene non solo di una parte, gli utenti del giornale, bensì di tutta la collettività cittadina.

In questo momento di gioia le tristezze, dunque, devono essere bandite dal cuore.

Domani, quando l’assenza sarà finalmente palpabile, domani sperimenteremo tutte le angosce di un incerto avvenire.  

 

                                                                                 Un Uomo Libero

 

Nella foto, Peppuccio tra le spine