Attualità
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23/01/2011 22:36

Guastella: così unisco politica e società civile

La «Ragusa piccola di nuovo»

di Gazzettadelsud

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Sergio Guastella
Sergio Guastella

Ragusa – Un coetaneo del sindaco uscente, ma con un’idea della politica diametralmente opposta, in primis perché non legata ai partiti. Ed un’idea amministrativa altrettanto antitetica: perché alla «Ragusa grande di nuovo» del sindaco uscente Nello Dipasquale, il potenziale candidato del centrosinistra, Sergio Guastella (dovrà superare le primarie del Pd e forse anche quelle di coalizione), contrappone la «Ragusa piccola di nuovo».

Uno slogan che la dice lunga sulla reale alternativa che il Pd vuole contrapporre alla coalizione di centrodestra che ha guidato la città nell’ultimo lustro. Un’alternativa incarnata proprio da Sergio Guastella: «Ho visto per la prima volta nel panorama politico – ha esordito il giovane legale spiegando la sua nuova discesa in campo – una volontà di apertura reale e non come petizione di principio. Il Pd, chiamando il sottoscritto, ha aperto le porte non per favorire le fuoriuscite, ma per accogliere. Sogno di unire il centrosinistra e, soprattutto, lo schieramento, oggi d’opposizione, alla società civile. È la proposizione di una linea politica realmente nuova, innovativa: l’apertura all’esterno del Pd e del centrosinistra. L’invito e la candidatura del sottoscritto ne incarnano l’idea».
Quanto alle differenziazione con Giovanni Iacono e Nino Barrera, le altre candidature emerse ad oggi nella plausibile coalizione e nello stesso Pd, Guastella ha detto che «esse non stanno nei contenuti, che non si conoscono ancora e che andranno definiti di concerto», ma proprio nel fatto che la sua «candidatura consegue alla volontà di quella parte del Pd che ha voluto aprirsi, per aggregare ulteriormente».
Riguardo alla trascorsa esperienza del movimento “Città”, Sergio Guastella ha sostenuto che il movimento non aspirava a «fare la rivoluzione, ma a lanciare la pietra nello stagno, ad esternare quel messaggio contro una politica arroccata che ora ha recepito proprio la segreteria del Pd, aprendo le porte del partito». Con riferimento ai programmi, Guastella è stato lapalissiano, non mancando di lanciare sottili accuse al suo possibile avversario Dipasquale: «Con una battuta – ha asserito – dico che cercheremo di fare “Ragusa piccola di nuovo”, cioè una politica opposta a quella del sindaco uscente. Prima di stabilire “cosa fare”, bisogna vedere “come fare”. Ossia, cambiare il metodo: ho un’idea partecipativa, penso a un governo che non tenga conto degli interessi particolaristici, ad amici che non si contrappongano ai nemici. Sarebbe velleitario pensare oggi se saprò passare dalla protesta al governo, ma so che non sarò solo, che non avrò eventualmente vinto ma lo avremo fatto tutti insieme».
Poi ha concluso: «In testa un programma ce l’ho, ma dovrà essere quello della coalizione: Ragusa sconta un appiattimento culturale, una crisi enorme sul piano economico e occupazionale. Bisogna avere una visione complessiva della città. Non si possono assumere atti contraddittori: per esempio, puntare ad un turismo di qualità e, dall’altro, lasciare che si devasti il territorio».