Guerriglie come conseguenza di povertà e stress psicologico. Cittadini violano il coprifuoco a Napoli per protesta
di Redazione

“Dobbiamo evitare un lockdown generalizzato perché provocherebbe rivolte armate”. Lo dice al Fatto Quotidiano, il professor Ranieri Guerra, membro dell’Organizzazione mondiale della sanità e del Comitato tecnico scientifico del governo “Le persone sono state sfinite dai tre mesi di lockdown – spiega -. Purtroppo poi in estate hanno abbassato troppo la guardia incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano. Adesso bisogna, però, fare anche una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli”.
E aggiunge: ”Possiamo chiudere a casa i ragazzi davanti alla Playstation? – aggiunge a proposito del costo psicologico di una seconda chiusura -. È doveroso bilanciare equilibri di sostenibilità sociale ed economica, perché i rischi non sono dovuti solo alla trasmissione del coronavirus: come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, l’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche. Sul lungomare di Napoli intanto nella notte alcuni commercianti e cittadini sono scesi in piazza con striscioni e cartelli, al grido “Ci avete imprigianati”, per protestare contro il coprifuoco deciso dal governatore campano Vincenzo De Luca, su tutto il territorio regionale, fino al prossimo 13 novembre.
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